Un festival degli orrori. Regia di Luciana Lamorgese


Tommaso Alessandro De Filippo
16/10/2021 – Il Primato Nazionale


Roma, 16 ott – Abbiamo spesso analizzato ed espresso le ragioni per cui riteniamo il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, una vera e propria sciagura per le nostre istituzioni. Le sue azioni politiche compiute nel governo precedente ed in quello attuale ne hanno ampiamente dimostrato l’inettitudine. Ulteriore motivazione per cui la scelta di porre delle figure “tecniche” nei dicasteri di maggior peso politico è destinata spesso a non rivelarsi accurata. Tuttavia, più che criticare nuovamente l’operato del prefetto lucano preferiamo esporre le preoccupazioni per la pessima reputazione della nostra nazione all’estero. Problematiche che gli errori della Lamorgese ovviamente contribuiscono ad espandere.

In primis, con la manifestazione di sabato scorso, sfociata nelle violenze oramai ben note, l’Italia ha dimostrato l’incapacità di prevenire e gestire i rischi riguardanti l’ordine pubblico. Inoltre, ad incrementare tale evidenza si sono aggiunte le paradossali dichiarazioni del ministro, che di fatto ha ammesso la scelta di non intervenire.

La figuraccia mondiale della Lamorgese

Non sta a noi discutere sull’effettiva veridicità delle motivazioni espresse per giustificare la decisione, piuttosto riteniamo necessario denunciare le conseguenze di queste dichiarazioni. Le principali testate giornalistiche e l’opinione pubblica estera hanno presto posto in risalto le notizie relative alle problematiche di sicurezza italiane. Comprensibilmente esprimendo perplessità e considerazioni negative sull’operato del ministro dell’Interno italiano. Pertanto, ad attutire la gogna mediatica a cui la nostra nazione è sottoposta sarebbero potute essere le immediate dimissioni della Lamorgese.

Tuttavia, come già espresso su queste colonne, la scelta comporterebbe un successo politico per il centrodestra, dal principio critico contro l’operato del prefetto. Infatti, il premier Draghi è prontamente intervenuto in difesa del ministro, escludendo ogni ipotesi di revoca dell’incarico. Ulteriore scelta che riteniamo errata e faziosa, che si rivelerà complice dei futuri danni che la Lamorgese contribuirà a creare.

Tommaso Alessandro De Filippo

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