Come già dichiarato con i comunicati del 30.11.2021 e 13.12.2021, l’Unione Praticanti Avvocati ha nei mesi scorsi svolto incontri istituzionali presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (M.I.U.R.) e presso il Ministero dell’Università e della Ricerca (M.U.R).
Tali incontri sono stati l’occasione di presentare la proposta di riforma, elaborata dall’associazione che presiedo, del corso di laurea in giurisprudenza; proposta che verrà formalmente discussa e portata avanti ad un tavolo istituzionale, il cui inizio è previsto proprio nel mese di febbraio e a cui ovviamente parteciperemo, presso i suindicati ministeri.
Lieti di comunicarvi questa notizia, tengo a informarvi che la proposta di U.P.A. si basa, essenzialmente alcuni punti fondamentali, innovativi e che si pongono come obiettivo la significativa riduzione del tempo intercorrente tra il conseguimento della laurea e l’ottenimento di un posto di lavoro (ad oggi, anche superiore a due o tre anni).
Tali punti sono – sinteticamente – la “praticità” del corso di laurea e la conseguente “specializzazione” che si ottiene ad esito dello stesso.
Con riguardo alla praticità, la proposta di riforma contempla l’introduzione, in affiancamento alla “didattica tradizionale”, di veri e propri “laboratori di scrittura”. In tali laboratori, lo studente sarà chiamato a redigere in prima persona pareri e atti giudiziari, così da apprendere le migliori tecniche di scrittura. Inoltre, si è proposto di creare delle “cliniche legali”, permettendo agli studenti di confrontarsi e affrontare – sotto la guida e la responsabilità del docente – dei casi concreti. La frequentazione dei laboratori di scrittura e delle cliniche legali, ovviamente, sarà obbligatoria e ad essere sarà attribuita un’autonoma valutazione che concorrerà nella formazione del voto finale di laurea.
Con riguardo alla specializzazione, invece, la proposta di U.P.A. prevede la rimodulazione del corso di laurea in due momenti: un percorso triennale comune e un biennio di specializzazione, strutturato a seconda del percorso che lo studente decide di intraprendere.
In particolare, il triennio comune contempla l’insegnamento di tutte le principali materie giuridiche, concentrate in corsi annuali (filosofia del diritto, istituzioni di diritto romano, diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo, diritto pubblico, diritto processuale civile, diritto processuale penale, etc.); invece, con riguardo al percorso specializzante, le materie variano a seconda del profilo scelto dallo studente che ha contemplato: il profilo forense, il profilo giudiziario, il profilo funzionario degli enti pubblici, il profili giurista d’impresa, etc.
Ebbene, queste idee, riportate nella proposta che qui si è sinteticamente enucleata nelle sue linee fondamentali, hanno trovato il consenso dei Ministeri, indi per cui si spera che le stesse possano essere il fulcro di una sempre più necessaria e doverosa riforma del corso di laurea in giurisprudenza.
Roma, lì 1° febbraio 2022
Dott.ssa Claudia Majolo
Presidente di U.P.A.