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L’allarme sul “pericolo fascista” nasconde la difesa del pensiero unico


Tommaso Alessandro De Filippo
23/10/2021 – Il Primato Nazionale


Roma, 23 ott – Nel corso della scorsa campagna elettorale abbiamo nuovamente assistito alla consueta narrazione volta a “fascistizzare” chiunque non si adegui al pensiero unico. Confronti incentrati su visioni, proposte e programmi politici delle varie fazioni non ve ne sono, di fatto, stati. Al contrario, la priorità si è rivelata essere quella di screditare i partiti del centrodestra attraverso espedienti mediatici poco veritiere e volutamente parziali. Appare pertanto doveroso denunciare i rischi che tali operazioni hanno comportato fino ad oggi e che, probabilmente, produrranno anche in futuro.

In primis, l’alterazione anche del più basilare confronto ha prodotto ulteriore sconforto e diffidenza tra gli italiani. Motivazione che ha certo contribuito a provocare l’astensionismo di numerosi elettori. Inoltre, la forza politica su cui si è maggiormente riversato il fango mediatico e politico è stata Fratelli d’Italia, unico partito d’opposizione oggi in parlamento. Modalità che non donano alcuna credibilità ad una nazione sempre pronta a definirsi pienamente democratica e a moralizzare contro chiunque non si accodi a tale narrazione.

Mozione contro i movimenti “eversivi” o solo in difesa del pensiero unico?

Appare chiaro che nel prossimo futuro servirebbe una totale svolta comunicativa, da parte soprattutto dell’opinione pubblica, che basi sulle idee e non sul terrorismo psicologico anche l’opposizione politica. Auspicabile eventualità che però stentiamo a ritenere fattibile. Lo spettro della caccia alle streghe da instaurare nel corso della campagna elettorale sembra infatti l’alleato ideale con cui la sinistra e l’apparto mediatico cosiddetto “mainstream” continueranno ad accompagnarsi. Le mozioni parlamentari volte a sciogliere tutte le organizzazioni politiche considerate “eversive”, di ispirazione “nazifascista” e nostalgiche dei regimi nascondono un’intenzione ben precisa: utilizzare le definizioni appena riportate contro tutti coloro che si dimostrino ostili al politicamente corretto, al pensiero unico ed all’ideologismo liberal, così da promuovere l’annullamento di qualsiasi critica verso esso.

Tommaso Alessandro De Filippo

Garanti del liberticidio: così alcuni media “a destra” fanno da grancassa al green pass


Tommaso Alessandro De Filippo
24/10/2021 – Il Primato Nazionale


Roma, 24 ott — Si è spesso dibattuto sull’importanza dei mass-media e sulla loro capacità di coinvolgere il proprio pubblico per instradarlo vero la condivisione di determinate visioni. Più volte abbiamo affrontato il tema su queste colonne, consapevoli che un indirizzo mediatico possa ritenersi efficace se avallato da un fronte comune, figlio di visioni simili. Soprattutto nell’epoca pandemica si è ottenuta ulteriore dimostrazione di quanto appena espresso, dato che la strategia mediatica del governo precedente e dell’attuale è servita alle strategie di condizionamento. Da qui sorge la denuncia delle divisioni che, anche in ambito editoriale e giornalistico, contornano la sfera ideologica della “destra” genericamente intesa. Comportando spesso e volentieri smarrimento e perplessità tra i lettori.

I media conservatori esteri contro il green pass

In primis, possiamo osservare la linea di quasi tutti i quotidiani globali del mondo conservatore, indipendentemente dalle sensibilità interne ad essi, sulle modalità di approccio e lotta alla pandemia. Il Wall Street Journal, il Telegraph e il Times, ad esempio, hanno sin dal principio invitato ad aderire alla campagna vaccinale. Restando però, allo stesso tempo, assolutamente contrari a restrizioni e strumenti come il green pass e l’obbligo vaccinale. Un approccio crediamo efficace ed invero anche condivisibile e che permette di tutelare salute e libertà personali.

In Italia, invece…

Un approccio, quest’ultimo, che non ha invece trovato particolari sponde in Italia. Con la più che lodevole eccezione de La Verità, Il Giornale e Libero hanno incomprensibilmente scelto di ergersi quali garanti del green pass obbligatorio e dei lockdown. Linee editoriali che sono state punite in edicola, dove si è assistito ad un ulteriore calo di lettori. Anche in ragione di ciò, appare utile ribadire che un vero fronte incentrato sulla libera scelta dei cittadini dovrebbe essere quanto più ampio possibile. Sfruttando l’occasione per rilanciare l’ennesimo appello volto al ritrovo di unità e compattezza che possa costruire una seria alternativa — anche in chiave editoriale — al pensiero unico.

Tommaso Alessandro De Filippo