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Intervista al Sen. Francesco Urraro

Abbiamo intervistato il Senatore della Lega Francesco Urraro, storico giurista ed importante esponente parlamentare del Carroccio e della politica nazionale. La sua analisi e le sue prospettive sul futuro del tessuto sociale ed economico italiano, sul mondo della giustizia ed il futuro del centrodestra sono per noi importanti e formative.

URRARO: “IL CAMBIAMENTO DEL MONDO DELLA GIUSTIZIA NON È PIÙ RINVIABILE. LEGA PARTITO DELLA COESIONE TERRITORIALE”

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

Al di sopra delle aspettative. Segno effettivo della necessità di arrivare al referendum per portare un cambiamento nel mondo della giustizia ben superiore alle riforme che di discutono al momento, non ancora sufficienti.

È possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta, che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

Certo! Sarà una forte riforma sociale che produrrà benessere e cambiamento per tutti i cittadini. Soprattutto, permetterà di limitare gli errori giudiziari oggi troppo spesso presenti e dimostrerà di essere fondata sul buon senso e non sull’ideologismo.

In autunno sono in programma elezioni in più di 1000 comuni italiani e si rinnoverà il consiglio regionale in Calabria. Cosa si aspetta la Lega da questa tornata elettorale?

Un grande risultato. Siamo una forza nazionale che si basa sulla coesione dei territori, sulla buona politica e sull’esperienza di chi li amministra. Pertanto, siamo certi che la competenza e l’unità anche della nostra coalizione comporteranno vittorie e grandi traguardi, dato che dalla parte opposta divergenze e spaccatura sono lacerante storia quotidiana.

Ritiene che il Green Pass obbligatorio possa essere uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia nazionale?

Sin dal principio dell’emergenza abbiamo assistito ad un forte bilanciamento tra la salute e le nostre libertà individuali. Trovare tale equilibrio è spesso complesso. Anche in ragione di ciò, credo siano molto importanti le discussioni anche riguardo questo strumento, nella consapevolezza che esso possa essere utile sono in determinati casi. Non sono personalmente favorevole per l’introduzione in contesti già sicuri e con distanziamento come bar e ristoranti al chiuso. Va valutato caso per caso, con discrezione e rispetto per la libertà degli italiani.

Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Sfruttare bene la partita del Recovery Fund. Saper introdurre questi fondi e questa opportunità senza permettere che la burocrazia italiana possa stopparla. Ripartiamo come Lega certamente da questo, dalla coesione e dall’impegno territoriale, dalla vicinanza al mondo imprenditoriale. Ovviamente anche in questo contesto emerge l’importanza di un forte cambiamento nel mondo della giustizia.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del Partito Repubblicano Americano?

Sono molto fiducioso sull’unità e sul percorso comune della coalizione di centrodestra. Penso che una federazione sia la strada giusta per velocizzare i tempi ed arrivare ad una migliore collaborazione. Soprattutto in una fase complessa come questa è certamente molto utile.

Intervista all’On. Paolo Grimoldi

Abbiamo intervistato l’On. Paolo Grimoldi, Eurodeputato della Lega, al fine di scoprire le sue prospettive sugli importanti aggiornamenti dell’agorà politica nazionale ed europea

ON.  PAOLO GRIMOLDI : “LA RACCOLTA FIRME PROCEDE A GONFIE VELE, IL CAMBIAMENTO È IN ARRIVO”

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

La raccolta firme procede a gonfie vele, al di sopra delle nostre aspettative e dei target previsti, abbiamo iniziato col botto nel primo fine settimana, 100mila firme in due giorni, ad ora viaggiamo verso le 400mila firme raccolte solo dalla Lega, alle quali aggiungere quelle sottoscritte nei comuni e dagli altri partiti.

È possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta, che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

Firmano persone di tutti gli orientamenti politici, età e professioni, e tutti ci ringraziano, e ci spronano ad andare avanti.  Una riforma quella della giustizia che l’Italia aspetta da 40 anni: maggior responsabilità dei magistrati, una corretta valutazione del loro operato, processi equi per tutti, più tutele per sindaci e amministratori, stop al correntismo, tutto ciò significa nuove garanzie per i cittadini. In un paese ‘normale’, moderno ed europeo, chi sbaglia paga, mai più casi Palamara; un messaggio forte che è arrivato a destinazione, ce lo dicono i risultati del nostro lavoro, con l’alto numero di firme raccolte.

In autunno sono in programma elezioni in più di 1000 comuni italiani e si rinnoverà il consiglio regionale in Calabria. Cosa si aspetta la Lega da questa tornata elettorale?

Per quanto riguarda la prossima tornata elettorale, siamo ottimisti, io stesso ho viaggiato lungo lo stivale da nord a sud per promuovere l’attività referendaria, e l’aria è buona, lo stesso segretario federale dopo la riuscitissima festa di Milano Marittima, viaggerà tra Sicilia e Calabria, tra gazebo referendari, spiagge e incontri con i cittadini, anche in vista dei rinnovi delle rispettive giunte regionali. Non sottovalutiamo le sfide importanti a Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli, ma anche sulla scia del referendum siamo pronti e fiduciosi: la voglia di cambiamento è tanta e come centrodestra siamo i più adatti a raccoglierla.

Ritiene che il Green Pass obbligatorio possa essere uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia nazionale?

Il green pass è sicuramente uno strumento importante, ma come tutti gli strumenti ha i suoi pro e contro, va utilizzato con buonsenso, monitorando costantemente i dati sanitari: essenziale certo per tutelare la salute dei cittadini ma auspichiamo criteri di applicazione più elastici, la stagione turistica va salvaguardata così come le attività economiche su territorio: bene le autocertificazioni, l’esenzione per i minorenni, e nessun vincolo per i trasporti.  Secondo voi qualcuno chiede il green pass anche a chi sbarca a Lampedusa? Eppure su questo fronte tutto tace. E allora non mettiamo in croce chi lavora e contribuisce allo sviluppo del Paese, lavoro e salute possono agevolmente viaggiare di pari passo, i nostri fari guida rimangono semplificazione e pragmatismo.

Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Questo vale anche per la nostra visione di quelle che dovrebbero essere le chiavi di volta per superare la crisi economica e sociale: salvaguardia del lavoro, delle partite iva, sostegno alle imprese, taglio delle tasse, meno burocrazia e sostegno economico a comuni ed Enti locali. I fondi ci sono, anche grazie al sostegno dell’Europa, è il momento giusto per ripartire e proiettarsi verso un nuovo sviluppo sostenibile, non certo per richiudersi e porsi nuovi vincoli.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del Partito Repubblicano Americano?

Lavoriamo da sempre per un centrodestra unito, plurale, ma unito, una federazione basata su progetti comuni e su una piattaforma di valori condivisi.

Intervista On. Domenico Furgiuele

Abbiamo intervistato l’On. Domenico Furgiuele, Deputato calabrese della Lega, per scoprire le prospettive del suo partito sul panorama territoriale e nazionale. L’orgoglio per le radici e per le identità, insieme alle ambizioni di costruzione di un’Europa dei Popoli, sono la base su cui innalzare i progetti politici del futuro

ON. DOMENICO FURGIUELE: “CON LA LEGA AL GOVERNO LOTTA ASSICURATA AD IMPOSIZIONI DI STAMPO SOVIETICO. GRANDE PARTITO REPUBBLICANO? BISOGNA CREDERCI, SARÀ UN CAMBIAMENTO IRREVERSIBILE A CUI TUTTI DOVRANNO ADEGUARSI

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

Molte bene, i numeri sono alti, oltre le nostre aspettative, credo che l’obiettivo delle 500.000 firme per quesito sia vicino. Noto infatti una mobilitazione e un interesse che vanno oltre i confini politici dei soggetti promotori, segno che abbiamo risvegliato la coscienza civile del paese che sonnecchiava in una sorta di letargo indotto dalla cultura giustizialista e manettara degli ultimi decenni. È come se la Lega, insieme ai Radicali, avesse incoraggiato l’espressione del dissenso generalizzato, ma fino a qualche tempo fa sottotraccia, nei confronti delle tante, troppe storture giudiziarie che hanno reso la Patria del diritto una culla del rovescio. Troppi errori, tempi di durata di procedimenti e processi intollerabili per una democrazia occidentale, nessun filtro a certe pratiche che sanno di arbitrio. La giustizia va riformata con rigore e determinazione. I tempi sono maturi e il prestigio dell’ordine giudiziario è sceso a livelli imbarazzanti, basti leggere il caso Palamara che fotografa bene il degrado insito in molte istituzioni giudiziarie. La riforma che arriverà dai referendum sarà a tutela dei cittadini, del giusto processo ma anche a tutela della stragrande maggioranza dei magistrati che opera in silenzio e con sacrificio.

È possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta,  che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

La partecipazione che stiamo registrando ai nostri gazebo è sintomo di una voglia trasversale dei cittadini di cambiare le tante cose che non vanno nel sistema giudiziario italiano. Le adesioni che si stanno avendo dimostrano plasticamente che quella per la giustizia è una battaglia di civiltà e sulla civiltà la convergenza non può che essere larga.

In Calabria si rinnoverà il Consiglio Regionale, nella tornata amministrativa autunnale. Cosa si aspetta la Lega da queste elezioni?

Un grande risultato a due cifre. Ce lo meritiamo dopo i sacrifici profusi In questo terribile periodo. La perdita di Jole Santelli ci ha sconvolti e gettati nello sconforto più totale facendoci sentire orfani di una figura che in pochissimo tempo ha costretto il governo nazionale a tenere nella debita considerazione la nostra terra. In questo solco si è successivamente innestata l’opera di Nino Spirlì, e quindi dell’intera Lega Calabria, che il nostro governatore ha sempre consultato e reso partecipe delle scelte più delicate, soprattutto quelle che hanno riguardato la gestione della pandemia in una terra che si trova a dover fronteggiare i disastri di un sistema sanitario da terzo mondo. La Lega ha tenuto nel momento peggiore della storia calabrese la barra del governo regionale dritta. Credo che ciò sarà riconosciuto dai cittadini cui abbiamo reso un’opera che, magari non sarà stata appariscente, ma si è distinta per maturità.

Ritiene che il Green Pass obbligatorio possa essere uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia nazionale?

Mi chiedo che senso abbia l’obbligatorietà di un assurdo passaporto per vivere la vita sociale, perché questo è il Green Pass, senza che il tutto sia supportato dall’ obbligo vaccinale. Una follia di stampo sovietico, che mi fa rabbrividire, come tutto quello che svilisce l’impianto delle libertà costituzionali. Abbiamo sostenuto e sosteniamo il governo Draghi perché per il suo tramite vogliamo ossigenare il paese di quella libertà che il governo Conte gli aveva tolto con provvedimenti eccessivamente limitativi e depressivi soprattutto per la libera impresa. Il Green Pass è indubbiamente un ritorno al passato Contiano. Esso puzza di controllo, di illiberalità, di un passato che non vogliamo più vivere. L’Italia con la Lega al governo non sarà mai una versione aggiornata della DDR. Ci opporremo con fermezza ad ogni tentativo di ritorno al buio, questo è giusto che si sappia. A noi gli stati di polizia non piacciono, anche perché nuocciono all’economia e allo spirito della Costituzione repubblicana. Noi vogliamo che Draghi continui a fare Draghi, non l’imitatore di Erich Honecker della Germania dell’est.

Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Iniettare le risorse comunitarie nella carne rinsecchita del sistema Paese, in maniera omogenea, evitando discriminazioni. Il Sud in questa partita decisiva per il futuro del paese  deve giocare un ruolo importante anche perché sia il nord che il resto d’Europa si sono resi conto che non potrà esserci sviluppo vero se la Calabria, la Campania, il Molise, la Basilicata, la Puglia la Sicilia non si risollevano. In questo senso, il progetto su cui bisogna fare perno, come ripeto da anni, è il ponte sullo stretto. Si tratta dell’unica vera grande epocale opera continentale, si tratta di un cantiere che da solo sarebbe capace di mettere seriamente in moto l’economia di un’intera nazione, e anche oltre. Anche in questo ambito ci sono tutte le condizioni per procedere in una direzione virtuosa  che potrebbe significare ricchezza lavoro sviluppo.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del Partito Repubblicano Americano?

Mi piacerebbe un partito della Patria, ispirato al più sano conservatorismo di matrice continentale, capace di guardare all’Europa come la Comunità delle patrie, e non come una babele di burocrati che succhiano sangue e sovranità agli Stati identitari. Già De Gaulle immaginava un progetto simile, peccato che la tecnocrazia imperante abbia imposto una costruzione senza valori. Un grande partito repubblicano sicuramente potrebbe contribuire alla costruzione di un’Europa migliore rispettosa delle peculiarità di ogni Nazione, ma non dimentichiamo che l’Italia è un paese con tante, forse troppe sensibilità che ancora impediscono la realizzazione di un soggetto unico liberale e repubblicano. Reputo, tuttavia, il dialogo in corso tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi molto importante ai fini di un’azione politica  più coesa. Bisogna crederci, perché se questa volta andrà bene, il processo sarà irreversibile e anche gli altri dovranno adeguarsi.