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Tentazione bipartitismo: perché Meloni e Letta dovrebbero andare all-in

Le difficoltà dei rispettivi alleati offrono a Pd e Fratelli d’Italia l’occasione di coltivare una vocazione maggioritaria e puntare ad un assetto bipartitico

– Tommaso Alessandro De Filippo (articolo ripreso da Atlantico Quotidiano)

Le elezioni amministrative hanno evidenziato una definitiva inversione dei rapporti di forza interni alle coalizioni. Il centrosinistra si è di fatto ridotto esclusivamente al Partito democratico, che resiste ma non splende elettoralmente e non trae alcun vantaggio dall’alleanza con un Movimento 5 Stelle ormai al canto del cigno.

Nel centrodestra si afferma la leadership di Giorgia Meloni, che scavalca la Lega anche nel profondo nord e guadagna il diritto di puntare alla conquista di Palazzo Chigi da candidata premier dell’intera coalizione.

Cosa hanno in comune Letta e Meloni

Tuttavia, è necessario osservare alcune delle tessere che andranno a delineare il nostro futuro mosaico politico. Fratelli d’Italia e Partito democratico, divisi praticamente su tutto, sono però attualmente le due maggiori forze politiche che senza esitazioni hanno adottato una linea euro-atlantica nella crisi ucraina.

Contrariamente ai rispettivi alleati, Matteo Salvini e Giuseppe Conte, impegnati a distanziarsi dalle posizioni angloamericane e Nato sulla guerra in Ucraina, nel tentativo disperato di risalire nei sondaggi, i leader di FdI e Pd hanno dimostrato di saper dare garanzie oltreoceano nel caso si trovassero ad occupare i ruoli chiave delle nostre istituzioni nella prossima legislatura.

Che senso ha dunque per Letta e Meloni perseverare con queste alleanze?

Pd e FdI a vocazione maggioritaria

Dal punto di vista del Nazareno, perseverare nell’alleanza con i 5 Stelle risponde allo storico timore di presidiare il fianco sinistro, secondo il motto “nessun nemico a sinistra”, ma l’ipotesi del “campo largo” che esce sostanzialmente bocciata dalle urne, e il quasi totale prosciugamento della forza guidata da Conte, rilanciano la vocazione maggioritaria del Pd.

Sul versante di centrodestra, Salvini e Berlusconi sembrano intenzionati ad unire le forze in vista delle politiche, senza però tener conto del fatto che anche nel caso dovessero raccogliere più consensi della Meloni, difficilmente il leader del Carroccio vedrebbe aprirsi le porte di Palazzo Chigi, visti i suoi errori di posizionamento europeo e internazionale.

L’illusione di Salvini di poter giocare un ruolo da mediatore parallelo a quello del governo italiano in questa crisi ha rianimato i sentimenti filorussi di parte della Lega, temporaneamente sopiti dopo la vicenda dell’Hotel Metropol, che condizionò in parte la crisi di governo dell’estate 2019.

L’indebolimento, e il lento disgregamento, di Forza Italia e Lega, pone Fratelli d’Italia davanti alla prospettiva di progetto politico unico, quel “Partito Repubblicano Italiano”, sulle orme del Gran Old Party, di cui pure aveva parlato in tempi migliori lo stesso Salvini.

Dunque, sia Fratelli d’Italia che il Pd avrebbero interesse – ma chissà se coglieranno l’occasione – a cercare un esito elettorale maggioritario – favorito tra l’altro dal taglio del numero dei parlamentari del 2020 – tale da impedire la necessità di una riedizione della maggioranza che ha sostenuto il governo Draghi, con o senza una figura simile alla guida.

In tal caso, entrambi i partiti, ciascuno nella sua metà campo, avrà l’occasione di completare il percorso verso un assetto bipartitico del sistema politico.

 

 

Venti di crisi sul governo? La possibile via d’uscita di Mario Draghi

Ripreso da “Il Primato Nazionale”



La fatidica partita politica dell’elezione del Capo dello Stato si è finalmente conclusa. A seguito di mesi di dibattiti ed ipotesi l’Italia ha scelto nuovamente la strada dello status quo, lasciando lo scenario di Palazzo Chigi e del Quirinale sostanzialmente uguale al passato, con la riconferma del cosiddetto “ticket” Mattarella-Draghi.

Governo Draghi, distanze interne

Avevamo scritto della possibilità di assistere a tale scenario, nel caso in cui non fosse stato raggiunto un accordo tra i partiti in tempi ragionevoli dall’inizio delle votazioni parlamentari. Eppure, l’attuale stabilità dell’esecutivo appare già differente e stravolta dalla tempesta istituzionale appena conclusasi. Infatti, i partiti del centrodestra di governo come Lega e Forza Italia sono ora più distanti non solo in merite alle proposte politiche, ma pure nei riquadri dell’alleanza. Anche nel campo del centrosinistra gli equilibri giocano sul filo del rasoio: molti esponenti del PD hanno mal digerito la tattica e la gestione della leadership di Enrico Letta, pronti di fatto ad aspettare l’incidente politico perfetto per tentare di sfiduciarlo.

Nel M5s invece il dibattito interno ha assunto il volto di una rissa di strada, con Di Maio e Conte in piena guerra politica, che difficilmente potrà trovare pacifica risoluzione. Uno scenario complesso che allontana l’ipotesi esposta da alcuni, per cui le coalizioni presenti nel governo avrebbero di fatto garantito un minimo di stabilità fino alla fine della legislatura. Eventualità non più cosi certa e garantita, data la faida interna a quasi ogni gruppo presente in maggioranza ed alla figura di Mario Draghi che è chiaramente più debole, uscita distrutta dalla partita del Quirinale, dopo aver dimostrato all’opinione pubblica dei chiari limiti di strategia politica ed istituzionale.

L’ultimo anno di legislatura

Pertanto, ci domandiamo cosa possa accadere in quest’ultimo anno di legislatura, prima dell’arrivo delle elezioni politiche del 2023. In primis, è probabile che l’attuale maggioranza di governo subisca ulteriori fratture e lacerazioni: la Lega potrebbe essere (con cognizione di causa) tentata dal provare a ribaltare un crollo di consensi che appare inarrestabile con uno strappo decisivo in CDM o in Parlamento, che comporti una crisi di governo. Ipotesi non improbabile, che aprirebbe la strada a tre scenari.

La creazione immediata di una “maggioranza Ursula” con Forza Italia travolta dall’incomprensibile volontà del proprio leader di garantire stabilità istituzionale e pronta a fare da stampella al resto dei partiti fino al termine della legislatura (magari anche oltre). In secondo luogo, che resta il meno ipotizzabile, si potrebbe assistere ad uno scioglimento delle Camere anticipato, con Mattarella pronto a porre fine alla legislatura ora che il centrodestra è diviso ed il PD potrebbe concorrere per la vittoria delle elezioni nazionali.

Oppure, l’ipotesi meno accreditata dai media ma che se osservata con sguardo meramente politico sembrerebbe la più fattibile e conveniente per Mario Draghi. Infatti, con l’uscita della Lega dall’esecutivo il premier otterrebbe l’alibi perfetto per poter constatare l’impossibilità di proseguire il percorso di governo, dando così le proprie dimissioni. La miglior opzione disponibile per un uomo che ha bruciato parte della propria credibilità con la disfatta quirinalizia e che possiede abbastanza competenze tecniche ed economiche per sapere cosa si celi realmente dentro la riconversione verde, la ratifica del MES ed il PNRR: un girone vorticoso di debiti, tasse ed imposizioni austere da parte della UE che nessuna persona saggia vorrebbe ritrovarsi a dover gestire a Palazzo Chigi, soprattutto se circondato da una miriade di partiti in guerra interna ed in piena campagna elettorale. Un fronte tattico che complice il rapporto umano di Draghi con Giorgetti potrebbe vedere vita nel prossimo futuro, in modo da concedere al Carroccio di provare a rinascere ed a Mr. Bce di abbandonare saggiamente la nave prima che il fango politico italiano ne distrugga completamente la reputazione.

Tommaso Alessandro De Filippo

DIALOGO CON MANUEL VESCOVI: “PRESIDENZIALISMO E FEDERALISMO SONO LE RIFORME PIÙ URGENTI PER L’ITALIA”

Abbiamo intervistato il Senatore della Lega Manuel Vescovi, volto storico del partito, impegnato da anni nella lotta politica volta ad apportare cambiamenti alla nostra Costituzione. Infatti, Vescovi ha presentato un disegno di legge costituzionale intitolato “Stati Uniti d’Italia” che propone 8 punti per modificare l’assetto istituzionale del paese. I principali sono il Federalismo, storico cavallo di battaglia del Carroccio, ed il Presidenzialismo, che nel corso dell’elezione dell’ultimo Capo dello Stato ha nuovamente dimostrato la propria urgenza.

In che modo prospetta il futuro del centrodestra? Sarà possibile riunire e, magari, unificare la coalizione in vista delle prossime importanti sfide politiche?

Penso che gli incidenti di percorso facciano parte della strada di ogni coalizione ed alleanza. Nella partita del Quirinale purtroppo siamo finiti per dividerci, ma sono certo che compatti ed uniti sapremo affrontare le sfide del futuro.

La riforma del catasto rischia di rivelarsi una pistola carica sul tavolo del prossimo governo, pronta ad aumentare le tasse per cittadini e proprietari d’immobili.
Come intende muoversi la Lega per scongiurare tale pericolo?

È certamente un grande rischio. Come Lega daremo battaglia per scongiurare ogni aumento delle tasse, diretto o surrettizio, per i cittadini ed i proprietari italiani, oggi come in futuro.

Il governo Draghi ha possibilità di arrivare al termine della legislatura o rischia una crisi politica anticipata, dettata dalle divergenze tra i partiti interni alla maggioranza?

Il governo ha attraversato il momento complesso dell’elezione del Capo dello Stato, era plausibile che in tale occasione potessero esserci delle divergenze. Tuttavia, credo che riuscirà a portare a termine il proprio compito, traghettando l’Italia alle elezioni politiche del 2023.

Quali sono i punti cardine della riforma fiscale che proponete da anni?

Intendiamo porre un limite massimo per le tasse in Costituzione. Il vero punto di principio parte dal Federalismo, con cui le regioni diventerebbero piccoli stati con la propria autonomia, in positiva competizione tra di loro e con compiti ben divisi da quelli dello stato federale. Ho presentato una proposta di legge intitolata “Stati Uniti d’Italia” in cui sono contenute queste idee: impostare il limite massimo del 5% delle tasse per i comuni, il 15% per le regioni ed il 10% per lo stato federale.

Con l’eventuale ritocco della legge elettorale vigente c’è il rischio di assistere a delle consistenti modifiche di tipo proporzionale.
Siete contrari ed intendete lottare per evitare tale scenario?

Trovo assurdo che ogni 5 anni si finisca a dibattere della nuova legge elettorale, in base alle percentuali dei partiti. Abbiamo bisogno di concretezza e tagli della burocrazia. Dobbiamo fare in modo che il nostro tessuto sociale possa cambiare e strutturare il futuro del nostro paese in maniera differente, altrimenti non potremo che assistere ad un lento declino di esso. Nel mio disegno di legge sono contenute 8 proposte per stravolgere l’Italia. Le più importanti sono il Federalismo, il Presidenzialismo e l’imprenditività.

In che modo prospetta il mondo dell’istruzione nel prossimo futuro?
DAD e distanziamento sociale rischiano ancora di essere all’ordine del giorno?

Queste problematiche sono state la conseguenza dell’aver burocratizzato una pandemia. Abbiamo prodotto centinaia di migliaia di norme e provvedimenti caotici che hanno lacerato anche il mondo dell’istruzione. La DAD rappresenta un serio danno anche per la socialità degli studenti, oltre che per il loro apprendimento. Sono assolutamente contrario a questo strumento deleterio.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Proseguire nella lotta per il miglioramento del paese. Ho investito tempo e lavoro nella stesura e nell’ideazione del mio disegno di legge costituzionale, pertanto voglio perseguire nel tentativo di ottenerne l’approvazione.

ON. SILVIA COVOLO: “PER LA PARTITA DEL QUIRINALE AUSPICO AMPIA CONVERGENZA TRA I PARTITI”

Abbiamo intervistato l’On. Silvia Covolo, membro parlamentare della Lega, impegnata in Commissione Finanze.
L’ascolto delle sue analisi e prospettive è stato prezioso e formativo, al fine di comprendere maggiormente le dinamiche istituzionali italiane.
Legge di bilancio, futuro del centrodestra e partita politica del Quirinale sono stati gli argomenti principali affrontati durante il dialogo.

Che conseguenze comporteranno le misure presenti nella Legge di Bilancio?

La manovra economica è espansiva, destina molte risorse al taglio delle tasse (8 miliardi), favorisce gli investimenti e contiene misure a sostegno della domanda, anche attraverso gli aiuti a famiglie e imprese contro i rincari del costo dell’energia. La legge di bilancio va letta in coordinamento con il piano di attuazione del PNRR e con il decreto fiscale, convertiti di recente dal Parlamento, che contengono anch’essi importanti interventi per la ripartenza di un paese provato dall’emergenza covid.

Quali sono le proposte della Lega per ottenere una piena ripartenza economica e sociale?

È anche grazie al lavoro del Gruppo Lega che gli 8 miliardi di taglio delle tasse sono stati destinati all’abolizione dell’irap e alla revisione delle aliquote iperf, ridotte da 5 a 4. Stiamo lavorando anche alla delega fiscale, che approderà alla Camera a metà gennaio. Insistiamo in particolare perché non vengano rivisti i valori catastali per aumentare l’imposizione fiscale sugli immobili. È anche grazie alla Lega che il superbonus 110% e il sismabonus sono stati prorogati senza limiti isee. Abbiamo insistito per la dilazione di 6 mesi del termine di pagamento delle cartelle esattoriali notificate nel primo trimestre 2022. Infine, tra le misure destinate al sociale, ricordo le risorse stanziate per l’autismo e i 5 miliardi di euro di indennizzi per i lavoratori fragili, rimasti in malattia perché non è stato concesso loro di lavorare in modalità smart working.

In che modo prospetta la partita politica del Quirinale?

Auspico semplicemente che ci sia la più ampia convergenza su un nome, già dalle prime votazioni. Eventuali spaccature in questa fase denoterebbero la mancanza di una maggioranza idonea a sostenere un Governo. Premesso che non si è mai parlato di nomi al nostro interno, apprezzo molto l’iniziativa di Matteo Salvini, che sta cercando di interloquire con tutti gli altri segretari di partito per individuare un candidato comune, possibilmente con l’appoggio di Fratelli d’Italia, ora all’opposizione. Se si dovesse proporre Mario Draghi, penso che i voti dovrebbero convergere su di lui dalla prima seduta, anche se io personalmente non ho colto la volontà di candidarsi per il Quirinale, nel suo discorso di fine anno del 22 dicembre scorso. Penso abbia voluto semplicemente dire che senza unità di intenti tra i partiti che sostengono il Governo non si va da nessuna parte.

Come valuta la possibilità di includere nuove restrizioni sociali, soprattutto per i cittadini non vaccinati?

Se proprio non fosse possibile introdurre un vero e proprio obbligo vaccinale, a mio avviso occorrerebbe introdurre misure più restrittive per i non vaccinati. È pur vero che – allo stato – esiste libertà vaccinale, ma è altrettanto vero che il vaccino previene forme gravi di malattia, tanto che le terapie intensive sono occupate da soggetti non immunizzati o da soggetti vaccinati fragili, che convivono con i non vaccinati. La sanità deve potersi occupare anche di altre patologie, non solo di covid…La variante omicron è molto contagiosa, soltanto 3 dosi di vaccino prevengono il rischio. La somministrazione è gratis e la campagna vaccinale ha visto migliorare la propria organizzazione nel corso degli ultimi mesi: si può richiedere la prima dose anche senza prenotazione, nella mia Ulss (la Ulss 7 Pedemontana) anche i bambini da 5 a 11 anni possono ricevere il siero semplicemente venendo accompagnati negli hub vaccinali. Penso che sia l’unica soluzione per non fermare l’economia e per evitare quarantene di lavoratori e di studenti.

Sarebbe favorevole ad una maggiore unità dei partiti del centrodestra, magari nell’ottica futura della creazione di un partito unico?

Vedo difficile formare un partito unico del centro destra, ma rimango dell’avviso che il dialogo costante tra Salvini, Berlusconi e la Meloni non possa che essere positivo e proficuo, anche se dovessimo tornare finalmente al Governo.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Dato che manca poco più di un anno alla fine naturale della legislatura, sto cercando di chiudere tutte le partite che avevo in piedi: sono molto soddisfatta perché, con il Consiglio di Giurisdizione della Camera, di cui faccio parte, abbiamo dato una risposta agli oltre 1000 ex deputati che avevano presentato ricorso contro il taglio dei vitalizi, con una soluzione equilibriata e rispettosa delle varie istanze da considerare. Sto cercando di dare risposta ai vari solleciti che provengono dal mio territorio con interrogazioni, ordini del giorno, emendamenti. Non so cos’altro mi riserverà il futuro, intanto sono concentrata sul presente e sulla fine di questo mandato.

ON. ALEX BAZZARO: SERVONO MENO TASSE ED UN CENTRODESTRA LIBERALE, SEMPRE PIÙ UNITO.

L’Onorevole leghista Alex Bazzaro rappresenta per noi un esempio.
Nonostante la giovane età ha già dimostrato esperienza professionale ed amministrativa, oltre ad ammirevole vicinanza alle tematiche liberali e democratiche.
Deputato alla Camera, Consigliere Comunale a Venezia, membro della Fondazione ITALIA-USA, è da anni impegnato nella difesa delle minoranze in ambito estero, con particolare vicinanza al popolo di Taiwan.
Pertanto, aver dialogato con lui sui valori della libertà economica e della democrazia è stato per noi importante e formativo.
Inoltre, condividiamo pienamente la necessità di costruire un centrodestra sempre più ampio ed unito, incentrato su libertà e stabilità politica.

Ritiene che il prolungamento dello stato d’emergenza fino al 31 marzo sia uno strumento utile per contrastare la problematica sanitaria?

La domanda da porsi è perché prorogare lo stato di emergenza? Siamo tra i Paesi più vaccinati d’Europa, abbiamo un green pass che è stato ulteriormente esteso ed  ora prorogato fino al 31 marzo. Abbiamo conculcato i diritti civili di milioni di italiani proprio per chiudere la fase emergenziale. Serviva per la struttura del Generale Figliuolo? No. Serviva per gli Hub vaccinali? Nemmeno. I provvedimenti urgenti sono sempre stati presi per Decreto Legge. Fatico a capire la ratio. Inoltre questa tensione, tenuta sempre alta, non aiuta la ripartenza del Paese, né in senso economico, né nel ricucire lo strappo sociale. Perché la ricerca di capri espiatori, dai no vax ai no booster, permane e cresce. Abbiamo aperto, nella stessa nuova ordinanza, un conflitto con l’Europa sul tema dei tamponi per chi arriva in Italia. Ricordo che, fino a qualche settimana fa, ci veniva detto che i tamponi non erano affidabili e sono quindi stati eliminati dai metodi per ottenere il green pass rafforzato.

In che modo prospetta la partita politica dell’elezione del Capo dello Stato?

Ritengo che molti commentatori dimentichino, più o meno consapevolmente, che a votare alla fine saranno tutti i Parlamentari ed i delegati regionali, a scrutinio segreto. Siamo all’ultimo anno di legislatura, con dei rapporti di forza, in alcuni casi, dimezzati per alcune forze politiche, e con un taglio del 30% degli eletti. Il rischio di franchi tiratori per motivi di “sopravvivenza personale” è assai elevato. Penso sia meritoria in tal senso la scelta di Matteo Salvini di contattare ogni leader di partito per ragionare senza paletti. Il centrodestra ha per la prima volta la possibilità di dire la propria in termini di voti. Inaccettabile è invece che, chi nei numeri parte dietro e non ha un candidato in grado di essere trasversale, ponga dei veti sentendosi depositario a priori della scelta per il prossimo Presidente. In particolar modo Enrico Letta. Il prossimo Presidente sarà tale per tre legislature: questa, la prossima e parte della successiva e credo che nessuno più, anche tra i non addetti ai lavori, non ne capisca il ruolo politico fondamentale.

Di che misure economiche e sociali avrebbe bisogno l’Italia, al fine di ottenere una piena ripartenza?

Tre misure: taglio delle tasse, taglio delle tasse e soprattutto, taglio delle tasse.
Vige in molte forze politiche una mentalità socialista dove imprenditori e liberi professionisti vengono visti come nemici o peggio evasori, da colpire a suon di imposte. Un centrodestra moderno deve partire dall’idea di non aumentare mai le imposte e di bocciare ogni legge che possa andare in quella direzione.
Il lavoro non si crea per decreto, i redditi di aiuto possono andare bene per limitate fasce di cittadini ma l’unico modo per liberare energie è quello di permettere a chi fa impresa di assumere. Libero lavoro in libero mercato significa servizi migliori e paghe migliori.

Sarebbe favorevole ad una maggiore unità delle tre forze di centrodestra, nell’ottica della creazione futura di un partito unico?

Faccio mie le parole che ho apprezzato e letto nel libro “ Per una nuova destra” dell’amico liberale Capezzone.
L’obiettivo di una forza di destra liberale deve partire dalla base, non da una competizione interna che rischia di danneggiarci e confondere l’elettorato. L’esempio delle primarie aperte per regione metterebbe il cittadino al centro sul modello degli Usa, dando libero sfogo ad idee ed energie. Poi, tutti uniti a fianco del leader vincente.
I progetti di unità possono esserci solo su spinta della base. Quando sono stati esclusivamente verticistici, si sono rivelati fallimentari. Matteo Salvini ha proposto a Forza Italia più volte di ragionare su temi comuni ed a tutta la coalizione di farlo, a partire dalla fondamentale partita del Capo dello Stato. Spesso alcune posizioni degli alleati, che sembrano più vicine alla sinistra che a noi, lasciano perplessi.

In che modo sarebbe per lei possibile avvicinare le nuove generazioni alla politica?

Partecipazione attiva, la Lega su questo può fare scuola. Abbiamo un movimento giovanile che ha portato in Parlamento, già dalla scorsa legislatura, numerosi eletti under 35, me compreso. Dando spazio, non regalando posti ma possibilità di dibattito e attiva presenza ai giovani nelle sezioni e nelle liste elettorali.
L’esperienza amministrativa nel proprio comune era e rimane, come stato anche per me, la base formativa per capire e soprattutto mettersi alla prova.
La politica vista dal basso, fatta di capacità ma anche di gavetta.
I partiti che hanno questa componente nel loro dna non faticano mai a trovare nuove figure, mentre gli altri sono costretti a dipanarsi tra scelte improvvisate o figure esterne.
Ovvio che ci debba essere la voglia.
Un gazebo, un mercato dove distribuire volantini, così come un attacchinaggio notturno di manifesti sono percorsi di crescita tanto quanto il dibattito e la lettura di un bilancio comunale.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Ho avuto l’onore di fare il Deputato della Repubblica a 30 anni e sono tornato ad essere amministratore nella mia città, Venezia, come Consigliere Comunale. Voglio finire al meglio questo mandato a Roma cercando soprattutto di dare risposte al mio territorio.
Sono un liberale e un libertario convinto. L’unica nota positiva della drammatica situazione degli ultimi due anni è stata quella di vedere fiorire tante realtà, spesso di giovani, interessate a questi temi.
Il liberale è un po’ come il medico, non ci va nessuno finché non ci sono problemi.
Mi piacerebbe lavorare attivamente con questi Think tank, seppur embrionali, perché siano di spinta, stimolo e consulto per amministratori e futuri eletti in Parlamento.
Mai come ora c’è bisogno di idee che mettano al centro l’individuo ed i suoi diritti inalienabili.

Tasse e Quirinale: Draghi ha messo nel sacco la maggioranza


Tommaso Alessandro De Filippo
10/10/2021 – Il Primato Nazionale


Roma, 10 ott – Si discute sin dalla nascita dell’esecutivo a guida Draghi sulla scelta di Lega e Forza Italia di aderirvi. Una decisione che ha diviso la coalizione di centrodestra, fino a quel momento rimasta tendenzialmente unita in opposizione al Conte-bis. Per questo entrambi i partiti potrebbero valutare di lasciare il governo.

Lega e Forza Italia non toccano palla

In primis, essere parte integrante di una maggioranza così disomogenea rende di fatto impossibile far prevalere i punti cardine del proprio programma politico. Dimostrazione esemplare di quanto affermato si è avuta negli scorsi giorni, con la riforma del catasto che spalanca le porte ad una futura patrimoniale sulla casa ed un eventuale innalzamento di tasse. Problematiche politiche su cui i due partiti di centrodestra al governo hanno incentrato le proprie battaglie, convinti che tassare ulteriormente gli italiani sia dramma da evitare. Tuttavia, con l’arrivo della finanziaria da scrivere ed approvare entro fine anno lo spettro di un possibile aumento delle tasse tornerà ad aleggiare. Pertanto, restando al governo, Lega e Forza Italia rischiano di subire dei veri e propri abusi politici dal resto della maggioranza.

Leggi anche: Draghi incontrerà Salvini. Ecco perché la Lega è costretta a restare al governo

In secondo luogo, l’elezione del nuovo inquilino del Quirinale difficilmente si baserà sulle intenzioni del centrodestra. Le speranze di Silvio Berlusconi di salire al Colle sono probabilmente destinate a restare tali ed il volto designato finirà per essere accettato dalla maggioranza del Parlamento.

Così si perdono anche le elezioni

Prendere atto dell’impossibilità di avere una reale voce in capitolo sarebbe importante, tanto più se restare in maggioranza comporta anche delle nette penalizzazioni elettorali. Il clima di sfiducia di alcuni elettori (in particolare nelle periferie) ha prodotto un astensionismo stratosferico. Penalizzando una sempre più divisa coalizione e regalando le vittorie nei principali comuni italiani al centrosinistra. Ulteriore motivazione per innescare una crisi di governo, con cognizione di causa, e tornare nelle file dell’opposizione.

Sarebbe occasione utile per provare a ritrovare unità e stipulare dei programmi politici concreti e credibili in vista delle elezioni del 2023, pena il rischio di perderle. Siamo consci delle difficoltà di assistere a tale scenario e delle divisioni all’interno di Lega e Forza Italia, che rischiano di rendere davvero complessa una pur auspicabile uscita da esso.

Tommaso Alessandro De Filippo

Intervista all’On. Giulio Centemero

Abbiamo intervistato l’On. Giulio Centemero, Deputato e Tesoriere della Lega. La sua analisi e le sue osservazioni sulla giustizia, sul trattamento delle libertà individuali e sul futuro del centrodestra sono per noi estremamente formative e preziose. Infatti, le considerazioni di una figura di spicco della Repubblica Italiana come Centemero saranno parte integrante del percorso da seguire per ottenere la rinascita nazionale

CENTEMERO: “ LA LEGA DEVE TRASFORMARSI NEL GRAND OLD PARTY. LA FEDERAZIONE DOVRÀ EVOLVERSI IN TAL MODO”

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

La raccolta firme sui referendum, in modo direi sorprendente, sta vedendo una partecipazione trasversale e sentita da parte di tante cittadine e cittadini.

 E’ possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta, che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

 A mio giudizio certamente si, e nel caso specifico è un evidenza. È possibile poiché i temi della giustizia sia civile che penale riguardano tutti e ognuno di noi risponde in prima persona al di la di idee e provenienze politiche. Come abbiamo visto infatti ne è la riprova che la partecipazione ai referendum sia trasversale e se vogliamo, l’esempio più lapalissiano, e che i referendum abbiano un comitato promotore misto partito radicale e Lega.

In autunno sono in programma elezioni in più di 1000 comuni italiani e si rinnoverà il consiglio regionale in Calabria, cosa si aspetta la Lega da questa tornata elettorale?

Ci aspettiamo di avere la conferma di essere una forza territoriale presente: sono curioso e anche sicuro che la nostra presenza al sud sia una realtà radicata. Quindi si, mi aspetto grandi soddisfazioni!

Ritiene che il green pass obbligatorio sia uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia mondiale?

 Il green pass sicuramente limita la libertà personale e questo potremmo dire è ormai tema noto, meno attenzione è invece rivolta ad altri temi che comunque l’utilizzo di questo strumento sollevano come ad esempio mi stupisco pensando a come sia possibile incoraggiare l’utilizzo nel 2021 di una tecnologia vetusta come un pdf quando siamo ad uno stadio di avanzamento tecnologico che prevede l’applicazione in alcuni campi dell’intelligenza artificiale.

 Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Per superare la crisi attuale, dal punto di vista economico, serve intervenire sulla liquidità di imprese e famiglie attraverso: risparmi di imposta nei confronti dei cittadini e facilitazione dell’investimento dei risparmi privati nei confronti di strumenti finanziari, che a loro investano sull’economia reale, cioè sulle piccole e medie imprese quotate e non. Per quanto concerne invece la crisi sociale con particolare riferimento a quanto abbiamo e stiamo attraversando con il covid e le misure conseguenti dobbiamo avere consapevolezza che tale situazione lascerà traccia nelle nostre menti e penso soprattutto a giovani e  adolescenti in particolare che non hanno potuto condurre una vita sociale normale per un lunghissimo periodo. Dobbiamo avere ben chiaro che dovremo investire in primis sulla cultura e sull’istruzione ma anche sul supporto psicologico necessario.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del partito democratico?

Credo sia corretto pensare che la federazione di centrodestra passo dopo passo diventerà una realtà fondamentale nello scenario politico del paese. A mio giudizio la Lega sta diventando, e deve diventare, come il partito repubblicano americano e in tale direzione deve proseguire anche la Federazione del centrodestra: un minimo comun denominatore di temi e valori che uniscano le varie posizioni del centrodestra dai conservatori ai libertari proprio come nel GOP. È importante farlo, è importante essere positivi.

Intervista l’On. Simona Baldassarre

Abbiamo intervistato l’on. Simona Baldassarre, Eurodeputata Lega, al fine di scoprire la sua visione e le sue prospettive sulle tematiche prioritarie dell’agorà politica. Giustizia, libertà personali e futuro del centrodestra sono gli argomenti maggiormente trattati nella nostra conversazione

BALDASSARRE: “CON LA GIUSTIZIA GIUSTA PORTEREMO UN CAMBIAMENTO REALE”

COME PROCEDE LA RACCOLTA FIRME PER I REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA?

Molto bene. Dopo questo periodo così difficile per gli italiani, per un partito come la Lega che fa della presenza sul territorio la propria essenza, è veramente bello poter tornare a discutere e confrontarci, stare tra la gente e con la gente. Molto incoraggiante la partecipazione dei cittadini che nelle piazze vengono per partecipare attivamente al referendum. Stiamo toccando con mano come il tema della giustizia stia a cuore a molti. È importante che la giustizia sia veramente “uguale per tutti”: più equa; più giusta; che i tempi dei processi siano finalmente abbreviati; e che chi commette errori sulla pelle dei cittadini, ne risponda. Questo è un referendum di civiltà, per far in modo che ogni cittadino possa sentirsi tutelato dalla giustizia, non intimorito.  Siamo circa a 400 mila firme solo nel primo mese, nonostante il caldo e la stagione estiva. Se continuiamo così, possiamo arrivare ben oltre il milione di firme.

 È POSSIBILE TRASMETTERE AI CITTADINI IL BISOGNO DI UNA BATTAGLIA PER UNA GIUSTIZIA GIUSTA, CHE SUPERI GLI STECCATI IDEOLOGICI E LE RISPETTIVE PROVENIENZE POLITICHE?

I cittadini se ne rendono conto da soli che c’è bisogno di questa riforma. Noi vogliamo essere la loro voce per portare un cambiamento reale, al di là degli steccati ideologici e delle rivalità politiche. Quando un’idea è buona, la gente lo capisce. Gli steccati ideologici li alza la sinistra quando si rifiuta in tutti modi di intavolare una discussione seria sul DDL Zan. Noi siamo diversi. Da parte nostra, piena disponibilità a lavorare con chiunque voglia dare una mano seriamente. Lo abbiamo dimostrato entrando in modo responsabile al Governo, e lo stiamo dimostrando anche in questi mesi con il referendum sulla giustizia. Non è un caso che sia arrivata la firma anche di esponenti lontani dalla Lega, come Matteo Renzi, Gianni Pittella, Goffredo Bettini, Luciano Pizzetti, Mauro Corona, Luca Palamara o David Parenzo.

IN AUTUNNO SONO IN PROGRAMMA ELEZIONI IN PIÙ DI 1000 COMUNI ITALIANI E SI RINNOVERÀ IL CONSIGLIO REGIONALE IN CALABRIA. COSA SI ASPETTA LA LEGA DA QUESTA TORNATA ELETTORALE?

 Non amo seguire i sondaggi, nonostante siano favorevoli alla Lega. Sono un politico del fare e molto pragmatico, noi diamo il massimo e mettiamo tutto il nostro impegno, saranno poi i cittadini ad esprimere il loro giudizio. I risultati saranno positivi. Vedremo cosa avverrà in autunno, per ora noi seguiamo sempre la stessa linea: testa bassa e lavorare per risolvere i problemi reali degli italiani.

RITIENE CHE IL GREEN PASS OBBLIGATORIO POSSA ESSERE UNO STRUMENTO LESIVO DELLE LIBERTÀ INDIVIDUALI DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE DANNOSO PER L’ECONOMIA NAZIONALE?

Non credo che obblighi o limitazioni delle libertà individuali delle persone siano la giusta soluzione. Io mi sono vaccinata, l’ho fatto scegliendo liberamente e senza imposizioni. Da medico ritengo che vaccinarsi sia fondamentale, i cittadini devono poter stare in sicurezza, ma bisogna spiegare bene il perché sia importante vaccinarsi e permettere alle persone di farlo in piena libertà. Serve spiegare, argomentare, non obbligare e punire. Ci sono poi proposte che sinceramente trovo non condivisibili, come sostenere che solo i bambini vaccinati dovrebbero rientrare nelle scuole a settembre, mentre gli altri dovrebbero continuare con la DAD da casa. Sono necessarie misure di buonsenso e rispetto delle regole, senza rovinare l’estate agli Italiani. Ognuno deve essere responsabile delle proprie azioni, ma non vedo il bisogno di un Stato “Orwelliano” che decida chi può fare cosa. Altra questione è il certificato Covid-19, sul quale anche la Lega ha espresso il proprio favore a Bruxelles. Attenzione a distinguere tra i due: il Certificato Covid-19, come stiamo vedendo, rappresenta uno strumento per circolare in Europa e far ripartire commercio e turismo, permettendo a tanti stranieri di venire in Italia per la stagione estiva; mentre il Green Pass è un’altra cosa.

QUALI SONO LE PROPOSTE DELLA LEGA PER SUPERARE LA CRISI ECONOMICA E SOCIALE ATTUALE?

 Le proposte sono molteplici. In questo momento, ad esempio, stiamo lavorando sul rinvio delle cartelle esattoriali di Equitalia e sul taglio delle tasse. Se non fossimo entrati al Governo, in modo responsabile, sulle tasse sarebbe passata la linea del PD: tassa sulla casa, tassa di successione, tassa sui conti correnti. Mentre noi presidiamo il territorio raccogliendo firme per la riforma della giustizia, a sinistra stanno girando le piazze per raccogliere firme a favore della tassa patrimoniale su casa e risparmi. Giusto per capire la differenza di vedute. Bisogna poi lavorare per le famiglie italiane. Se riparte la famiglia, riparte tutta la società. Come Responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega, sarò impegnata nei prossimi mesi ad incontrare le varie realtà territoriali e le organizzazioni del settore per raccogliere proposte e stilare un programma concreto per la famiglia. Penso ad esempio al tema della grave crisi demografica che affligge l’Italia e l’Europa. Ditemi voi, una donna quarantenne che è costretta a vivere a casa dei genitori perché magari precaria, a cui nessuna banca fa un mutuo per una casa, come fa a creare una famiglia o fare figli? Ecco, serve anche ripartire da qui con misure a tutela delle donne, della famiglia e della Vita nascente.

IN CHE MODO VALUTA E PROSPETTA IL FUTURO DELLA COALIZIONE DI CENTRODESTRA? SARÀ POSSIBILE LA CREAZIONE DI UN PARTITO UNICO, MAGARI SULLA SCIA DEL PARTITO REPUBBLICANO AMERICANO?

 Il 2023 è lontano. Al momento dobbiamo concentrarci sul lavorare per i territori. L’Italia deve rialzarsi da questa crisi, i cittadini si aspettano fatti concreti. Queste dinamiche politiche interessano molto i giornalisti, e molto poco la gente che incontriamo nelle piazze. Se come Lega e come centrodestra riusciamo a portare a casa risultati seri, sono convinta che i cittadini ci daranno ragione al di là delle dinamiche partitiche.