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Intervista all’Avv. Fabio Garaventa

AVV. FABIO GARAVENTA: “BEN VENGA LA SPINTA POPOLARE DEI REFERENDUM, MA SULLA GIUSTIZIA SERVE UN SEGNALE DI DISCONTINUITÀ A LIVELLO ISTITUZIONALE”

Abbiamo intervistato l’Avv. Fabio Garaventa, patrocinatore in Cassazione, membro del “Gruppo Cottarelli” con cui ha partecipato alla creazione della riforma Cartabia. Inoltre, Garaventa ha svolto per anni il ruolo di avvocato difensore di Beppe Grillo ed è, attualmente, il responsabile per la giustizia del Partito Repubblicano Italiano. Pertanto, poter ascoltare le sue analisi e prospettive politiche e sociali è per noi fonte di notevole interesse e spunto per il futuro.

Come valuta la battaglia per i referendum sulla giustizia? Sarà utile a scardinare il marcio presente in parte della magistratura?

La mobilitazione per i referendum è un segnale forte di volontà di cambiamento che viene dal basso, auspico che sia colta per il profondo valore e richiesta di cambiamento che rivela. Tuttavia credo non sia sufficiente. E’ a livello istituzionale che deve arrivare un segnale forte e chiaro di discontinuità e purtroppo anche con la riforma Cartabia, cui come membro del“ Gruppo Cottarelli” sento di aver collaborato da esterno, troppi sono stati i distinguo e le mediazioni. Il nodo resta la riforma dell’Ordinamento Giudiziario, soprattutto il ruolo della ANM e la sua influenza come associazione privata su un organo di rilevanza Costituzionale come il CSM che è padrone delle carriere, spiace dirlo ma anche il Quirinale non si è fatto sentire con una voce forte. I padri costituenti avevano previsto la Presidenza de CSM in mano al Presidente come elemento di equilibrio del sistema, tuttavia è difficile dimenticare certe intercettazioni del telefono di Palamara “ Mattarella è uno di noi…”. Personalmente auspico una nuova presidenza al femminile in mano a Marta CARTABIA e nella sua voglia di alzare la voce e dar vita ad un nuovo ordine.

Dal 1992 l’Italia attraversa una profonda crisi sociale, basata su giustizialismo e visione negativa della politica. Come riportare fiducia nei cittadini sulla bontà di numerose azioni politiche?

Più che di giustizialismo, che è finito per diventare una maschera con cui alcuni si travestono, parlerei di uso politico della Giustizia che ha ammorbato la vita repubblicana minandone le stesse basi democratiche. Tutto ciò è vivo più che mai anche oggi rappresentando il rischio di una spirale perversa capace di portare l’Italia direttamente ad una inconsapevole svolta autoritaria ed anti democratica. Pensate forse che Salvini oggi con un processo per sequestro di persona in corso e con il suo ruolo di membro di governo non sia forse di fatto sotto ricatto? Io credo di si’ e poiché rappresenta un partito con oltre il 30% di consensi io trovo questo un vulnus profondo al principio democratico della rappresentatività. Ora capisce perché ho parlato della necessità di un segnale forte e chiaro proveniente dalle più alte cariche dello Stato.

Può esprimerci una sua considerazione sulla prossima estensione del Green Pass e sull’eventuale introduzione dell’obbligo vaccinale?

Sono assolutamente contrario al Green Pass e lo reputo oltre che inutile, e tale si rivelerà, il segnale di un corto circuito della legislazione europea che ancora una volta dimostra l’inconsistenza delle istituzioni di Bruxelles alle prese con fatti rilevanti per il popolo europeo. Il Regolamento 953 del 2021, come tale IMMEDATAMENTE ESECUTIVO in tutti gli Stati membri è stato bypassato, in primis dalla Francia di Macron che  con questo segnale, insieme ad altri, dimostra la sua volontà “imperiale” figlia di una Grandeur mai sopita, quindi da italia e ora anche dalla Germania. Il Regolamento 953 prevede un “ considerando  n.36” che è di fatto interpretazione autentica del legislatore e stabilisce espressamente che non può esservi obbligo di vaccinazione ne dall’averlo o meno fatto possono discendere discriminazione tra i cittadini europei. Detto fatto come non esistesse. Qualche giurista della domenica si è spinto a dire che l’Interpretazione autentica non è fonte di legge, bella faccia tosta! Oggi abbiamo persone che non possono nemmeno accedere al primario diritto al lavoro senza questo Green Pass. Voglio essere chiaro, questa grave discriminazione ha dei responsabili politici, spero , credo e sono certo verranno un giorno ad esserne chiamati a rispondere con ignominia.

Che considerazioni ha riguardo l’attuale crisi in Afghanistan?

La situazione in Afghanistan  è troppo fluida per essere letta con chiarezza. La recente presa di posizione di Russia e Cina mi pare indicare una certa diffidenza delle due super potenze regionali circa la narrazione del mainstream occidentale. Tutto ciò rappresenta una retromarcia dopo i primi timidi segnali di avvicinamento ed è un segnale equivoco e non poco. Quali e di che natura sono gli accordi presi tra Talebani e USA? Quale ruolo avrà la resistenza nel Panshir che è guidata dall’erede di Massud e pare armata proprio da Russia e Cina? Il Pakistan e lSI,non già l’ISIS si badi bene, che ruolo avrà? L’ISI è il servizio segreto Pakistano che controlla i Talebani secondo alcune fonti di Intelligence. Il Pakistan da sempre considera l’Afghanistan la propria terra di nessuno strategica ove ritirarsi in caso di conflitto totale con l’India. Quali i rapporti ISI, Talebani e Cia…un bel guazzabuglio…non c’è che dire. La sofferenza del popolo afghano, spiace dirlo e solo pasto per il mainstream ed i popoli occidentali, i disegni strategici, in un area così strategica passano sopra ogni sofferenza e solo il tempo sarà capace di rivelarli….forse

Ritiene che la categoria giornalistica abbia svolto un consono lavoro comunicativo ed informativo durante l’emergenza pandemica?

 Io non ho una buona opinione dei giornalisti italiani, il problema è la formazione secondo un modello tutto italico in senso deteriore.  Vede, mi è capitato di fare processi che coinvolgevano cronache di giornalisti italiani e stranieri. I giornalisti stranieri erano sorpresi da quanto sottopagati fossero i giovani giornalisti di cronaca, ed è così. Da quelle sabbie mobili un giornalista si muove solo con clientelismo e difficilmente con merito, quindi abbiamo la categoria di giornalisti genuflessi che ci meritiamo. Si distinguono oggi nel panorama giornalistico e tra l’altro differenziandosi per formazione e distanza ideologica, Sansonetti e Giacalone, uno per il coraggio, l’altro per la ricerca del buon senso. In tale contesto tuttavia l’emergenza pandemica ha visto il giornalismo italiano dare il peggio di sé….ha fatto più terrorismo che giornalismo.

Da ex avvocato di Beppe Grillo conosce bene il mondo che ruota intorno al fenomeno del Movimento 5stelle. Che futuro possiamo aspettarci per esso, con Giuseppe Conta alla guida?

 Beppe credo sia ormai stato travolto dal suo stesso successo politico e da un insolito destino (nel mare di agosto della maremma verrebbe da dire ricordando Lina Wertmuller) . E’ un uomo di spettacolo e come mi diceva lui spesso l’uomo di spettacolo è quello che “ ha la carogna addosso”, forse comincia con l’età a pesare troppo. In questo suo ruolo ibrido lo vedo stanco e costretto a recitare una parte che non gli appartiene più. La vicenda familiare che lo ha travolto ha avuto un impatto devastante, ne sono certo, è un uomo che vive di emozioni e passioni ma muore e si deprime di ansie. Conte? Conte ha una rendita di posizione e di immagine….non credo però durerà a lungo.

In chiusura, quali sono i suoi progetti per il futuro?

Spero di avere salute, la forza di combattere per le mie idee e di poter sempre di tanto in tanto sedermi e gustare un buon piatto ed un buon vino. Un caro saluto.

Intervista a Marcello Veneziani

MARCELLO VENEZIANI: “ANCHE CON LA PANDEMIA IL MONDO GIORNALISTICO E CULTURALE SI È ALLINEATO AL MAINSTREAM, CONFEZIONANDO INFORMAZIONE DA VELINE DI REGIME”

Abbiamo intervistato il filosofo e scrittore Marcello Veneziani, di cui segnaliamo gli ultimi lavori “Dante nostro padre” e “La leggenda di Fiore”,  al fine di scoprire le sue analisi e le sue prospettive sociali, politiche e culturali. Durante la conversazione abbiamo affrontato molteplici tematiche, dalla crisi in Afghanistan al futuro del centrodestra, dalle libertà personali ai prossimi progetti del nostro interlocutore

Come valuta l’attuale crisi politica e sociale in Afghanistan?

L’ Afghanistan è il crocevia degli errori compiuti dall’Occidente a guida statunitense e degli orrori del fanatismo islamico.  Vent’anni di presidi militari e di ingenti somme buttati al vento e dissolti nell’aria con un regime di cartone. È il fallimento dell’interventismo umanitario e la dimostrazione del nesso stretto tra l’imperialismo ottuso degli Usa e il terrorismo anti occidentale degli islamisti. Crisi senza sbocchi, con cui siamo destinati a convivere

Crede che il mondo giornalistico e culturale italiano abbia svolto un buon lavoro comunicativo durante l’emergenza pandemica?

Si è allineato in gran parte, come sempre fa, al regime delle prescrizioni e al mainstream; in più ha cavalcato la paura della gente nella speranza di trarre profitto editoriale, in termini di ascolti e fatturato. Si è prestata al terrorismo sanitario, con poche eccezioni. E ha confezionato un’informazione da veline di regime.

Ritiene possa esistere un equilibrio tra la tutela dalle salute comune ed il rispetto delle libertà personali?

Sono stato tra i primi a parlare di dittatura sanitaria (ne scrissi su la Verità già il 14 marzo del 2020) e poi di regime della sorveglianza. Ed ho stigmatizzato le restrizioni dei diritti fondamentali. Ma francamente trovo eccessivo che ora si veda nei green pass chissà quale perdita della libertà e quale dispotismo prossimo venturo. 

 
In che modo prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sia sul piano elettorale che degli equilibri interni..

Piaccia o meno, sono costretti a fare blocco comune se vogliono governare l’Italia, ciascuno col peso che riceverà dalle urne. Mi pare insensato ridurre la varietà dell’offerta politica a un superpartito unico; meglio un patto, un’alleanza che preservi le identità e differenze. Poi che siano all’altezza di governare è un altro paio di maniche: la loro maggiore legittimazione è la pochezza degli avversari.

Una costante delle sue pubblicazioni letterarie appare essere l’interrogarsi sull’esistenza di una dimensione differente, con valori ed abitudini spesso contrarie al nichilismo della società nostrana. È sintomo di malinconia interna, oppure è forma di speranza verso una trasformazione sociale forse impossibile?

E’ una visione spirituale della vita imperniata sul sacro, sul destino, sulla tradizione e un invito a non accontentarsi del proprio tempo ma a saper attingere al passato, al futuro, al mito e all’eterno. Che poi si accompagni a disincanto sugli esiti e a malinconia, è secondario

Nel suo testo “Ritorno al Sud” lei esprime un racconto preciso della sua provenienza, di ciò che per lei rappresenterà sempre la parola casa. Con l’evolversi della vita ed il passare degli anni, è possibile lasciare inalterato il valore e l’essenza delle proprie radici?

Proprio l’esigenza di allontanarsi, di conoscere altri mondi, di avere nuove esperienze fa crescere il bisogno di un contrappeso, il riferimento a un’origine, una casa e un principio. E’ il pensiero del Ritorno.

Quali sono i suoi progetti lavorativi e letterari per il futuro?

Potrei rispondere sia: tanti che:scarsi. Ora non so, ho tentazioni diverse, incluso quella di fermarmi, dopo aver pubblicato di recente due libri come il romanzo spirituale La leggenda di Fiore e il saggio su Dante nostro padre.

Intervista al Sen. MASSIMO MALLEGNI

MALLEGNI: “CRESCITA E SEMPLIFICAZIONI SONO ALLA BASE DELLA RIFORMA DEL FISCO CHE VOGLIAMO”

Abbiamo intervistato il Senatore Massimo Mallegni, esponente di spicco di Forza Italia ed importante volto della nostra agorà politica. Pertanto, la sua prospettiva su giustizia, riforma del fisco e futuro del centrodestra è per noi formativa e meritevole di ampio ascolto.

Come valuta Forza Italia l’introduzione del Green Pass obbligatorio per condurre una vita sociale effettiva?

Parto dal presupposto che non vaccinarsi è criminale, come già ho ribadito molte volte. Esimersi dalla vaccinazione significa non tenere alla propria salute e nemmeno a quella degli altri, è un gesto egoistico che Forza Italia condanna senza se e senza ma. Per quanto riguarda il Green Pass nello specifico, è semplicemente lo strumento per capire chi ha assolto il compito vaccinale e chi no. Poteva essere fatto diversamente? Possibile, ma la situazione che stiamo vivendo ci impone come priorità la salvaguardia della salute e dell’economia e l’unica arma che abbiamo è il vaccino. Dobbiamo quindi portare avanti la soluzione “Green Pass” per rendere i luoghi sicuri e le aziende covid free, in modo da poter risollevare anche economicamente il paese.

Pensa che la battaglia dei referendum sulla giustizia di Lega e Partito Radicale (combattuta anche dal suo partito) possa realmente scardinare il marcio presente all’interno della magistratura?

Forza Italia combatte la battaglia per la riforma della giustizia dal 1994, per questo abbiamo appoggiato gli altri partiti e siamo anche noi in prima linea sulla questione. Noi combattiamo per dare giustizia agli imputati, per garantire un processo che sia breve – anzi brevissimo – e ovviamente giusto. Bisogna equiparare la difesa all’accusa, bisogna mettere le persone nelle condizioni per poter andare di fronte a un tribunale e avere la certezza di essere giudicati con trasparenza. Io sono l’esempio vivente che una giustizia giusta serve e credo in essa, come credo che  abbia bisogno di un’urgente riforma che metta al primo posta appunto l’accorciamento dei processi. Questa volta ci proviamo veramente, insieme a tutto il centrodestra, e sono sicuro che porteremo a casa un grande risultato.

Che risultati si aspetta Forza Italia nella prossima tornata autunnale di elezioni amministrative?

Come si può ben riscontrare Forza Italia negli ultimi mesi è cresciuta tantissimo e questo grazie solo al nostro costante impegno. Abbiamo capito che l’unico modo per fare politica è quello di essere presenti sui territori: “sempre più vicino a voi” è infatti lo slogan del Toscana Tour di Forza Italia che mi ha visto e mi vedrà impegnato nella corsa in tutti quei comuni che andranno al voto nei prossimi mesi. Lo scopo del tour è proprio quello di incontrare lavoratori, imprenditori, simpatizzanti e tutti coloro che hanno voglia di ascoltarci e di raccontarci le problematiche quotidiane; motivo per cui abbiamo iniziato il tour a luglio e non in periodo di elezioni. A noi non interessa una croce alle urne, ma stiamo dimostrando che Forza Italia c’è sempre e che non lascia indietro nessuno. Per quanto riguarda le prossime amministrative siamo aperti al confronto con il centrodestra, non ci interessa piantare bandierine di partito ma auspichiamo alla scelta di candidati sindaco forti ma soprattutto corretti e professionali. All’interno di Forza Italia il requisito unico che ho messo per tutti coloro che vorranno andare ad amministrare è quello di avere un lavoro, un’esperienza in consiglio comunale o simile: troppo facile cercare lavoro nella politica. Quello che non vogliamo, assolutamente, sono persone alla ricerca di un mestiere: pretendiamo amministratori competenti e che siano pronti a sacrificare parte della loro vita privata e quotidiana in nome di una politica giusta e vicina ai bisogni reali dei cittadini. Questo è il risultato che vogliamo e per il quale stiamo lavorando senza sosta.

Sarà possibile in futuro la costruzione di un grande partito repubblicano del centrodestra? Magari sulla scia di quello americano?

Premetto che noi crediamo molto nelle assemblee che partono dal basso e nell’essere sempre e comunque a contatto con le persone, diffidando da chi preferisce fare politica guardando dalle finestre dei palazzi. Questa per noi è la direzione giusta e quella che vogliamo perseguire, motivo per cui siamo assolutamente contrari all’idea della federazione di partiti.
Diverso il discorso del “partito unico”, sul quale siamo disposti a ragionare: alla fine è l’idea che ebbe già molto tempo fa il nostro leader Berlusconi che, attraverso La Casa della Libertà e poi  Alleanza Nazionale, cercò la creazione di un partito che unisse tutto il centrodestra. Ciò a cui auspica  Forza Italia è infatti il coinvolgimento di sempre più persone e imprese in quella che è la nostra grande famiglia, dove ognuno è libero di dire la propria opinione e anche di scontrarsi ma sempre con l’obiettivo costruttivo di una comunità politica moderata, ma determinata a produrre una rivoluzione liberale, riformista, cristiana, europeista ma soprattutto garantista. La sfida che dobbiamo raccogliere non è quella di incollare vari pezzi di diversa fattura, colore o materiale e in questa ottica potremmo dire sì al Partito Unico alla condizione che venga formato tra realtà omogenee, storie simili e tradizioni consolidate.

Che proposte economiche e sociali ha Forza Italia per uscire dall’attuale emergenza popolare?

Sicuramente in un momento così difficile come quello che stiamo affrontando e dal quale non riusciamo ad uscire le priorità sono le azioni in campo sanitario ed economico. Dobbiamo agire là dove un Pd sordo da troppo tempo ha trascurato situazioni che ora come ora aggravano ancora di più questa emergenza. Per la questione sanitaria dobbiamo ringraziare il nuovo Governo Draghi, che ha accolto le nostre proposte sulla campagna vaccinale che – nonostante le tensioni – sta procedendo a un ritmo soddisfacente e che ci fa ben sperare. A livello economico dobbiamo tutelare le aziende, gli imprenditori e di conseguenza i lavoratori. Non è possibile andare avanti con i sussidi che il Governo Conte ha elargito, con la conseguenza che gli italiani hanno preferito sedersi sul divano che darsi da fare. Stop all’assistenzialismo e aiutiamo le imprese: dobbiamo mettere queste nelle condizioni che possano restare in piedi e creare e mantenere quindi forza lavoro. Allo stesso modo non possiamo accettare un aumento delle tasse: noi di Forza Italia siamo in prima linea anche su questo, battendoci per diminuire il cuneo fiscale. “Meno tasse, più crescita”: così ci impegniamo a dare respiro agli imprenditori, non possiamo essere il paese europeo che chiede alle industrie di pagare più tasse e poi stupirci se esse non riescono a soddisfare i propri lavoratori con stipendi degni.

In cosa consistono i punti cardini della vostra proposta di un fisco più giusto?

Gli obiettivi principali della riforma del fisco che Forza Italia propone sono sicuramente la crescita e la semplificazione. Ciò si traduce nell’alleggerimento dell’IRPEF per tutti, nell’ampliamento della “no tax area” per tutti fino a 12000 euro e nella “flat tax” per gli autonomi. Allo stesso tempo bisogna eliminare l’IRAP, meglio nota come “imposta rapina”, e concretizzare altre misure come la rateizzazione opzionale delle imposte dirette, gli incentivi per la transizione ecologica per le imprese, la re-introduzione del regime opzionale IRI e la semplificazione IRES.
Stiamo lavorando senza freno a tutto ciò e lo facciamo solo ed esclusivamente per ridare dignità ai lavoratori, crediamo che sia la via giusta e infatti siamo felici di dire che qualche risultato lo abbiamo già ottenuto. Grazie al nostro impegno infatti abbiamo introdotto il fisco per la crescita e non per la redistribuzione, la riduzione e la semplificazione delle aliquote, l’eliminazione della “tax area” e la difesa del regime forfettario delle P.IVA

Intervista ad ALESSANDRO SANSONI

ALESSANDRO SANSONI: “CON IL GREEN PASS INTRODOTTO DI FATTO UN OBBLIGO VACCINALE.”

Abbiamo intervistato Alessandro Sansoni, filosofo e giornalista di spicco napoletano, volto televisivo ed importante esponente culturale nazionale. Le sue prospettive geopolitiche e sociali, oltre a quelle relative all’ambito politico nostrano, sono per noi formative e fonte di grande spunto. Inoltre, poter ascoltare una voce professionale e voce dal coro è oggi occasione rara, dato che il pensiero unico appare il padrone incontrastato di agorà politica e mediatica

Come valuta le misure al vaglio della politica, dall’espansione del Green Pass all’eventuale introduzione dell’obbligo vaccinale? Ritiene possano rivelarsi efficaci, oppure si rischia di limitare libertà personali senza produrre nemmeno dei benefici?

Il Green Pass ha già di fatto introdotto un obbligo vaccinale, dato il modo in cui è stato inserito in società. Tuttavia, non essendoci per questo vaccino un obbligo di somministrazione sancito dalla legge, lo Stato è finito per produrre delle discriminazioni tra cittadini. Basti osservare come il vaccino venga fornito gratuitamente, a differenza dei tamponi che sono invece a pagamento. Tutto ciò non fa altro che creare uno scontro sociale tra vaccinati e non. Infatti, l’obbligo formale imporrebbe allo Stato una responsabilità diretta in caso di effetti collaterali, che porterebbe a polemiche e problematiche anche di carattere legale. Pertanto, osserviamo con tali comportamenti altalenanti la produzione di ulteriore confusione nella popolazione.

Ritiene che la battaglia per i referendum sulla giustizia possa realmente scardinare il marcio presente attualmente in parte della magistratura?

Ritengo che al momento la magistratura stia attraverso un momento di notevole difficoltà, soprattutto dallo scoppio dello scandalo Palamara in poi. Penso che la crisi interna si sarebbe potuta in parte gestire sciogliendo il CSM e votandone uno nuovo. Quanto ai 6 referendum proposti, è probabile che alcuni di essi non superino il vaglio della Corte Costituzionale, dato che sono stati sviluppati in maniera non adatta. Pertanto, penso che i quesiti possano essere utili per sensibilizzare politica e parlamento, al fine di costruire una riforma della giustizia maggiormente equilibrata. Non so dire però se questa volontà sia andata a segno, dato che la Riforma Cartabia pare interessarsi solo di alcuni aspetti,  tralasciando tematiche fondamentali come la prescrizione.

In che modo prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sia sul piano elettorale che degli equilibri interni ad essa..

Ritengo che il centrodestra debba lavorare per garantire la principale richiesta del suo elettorato, cioè l’unità della coalizione. All’interno di essa penso che le differenze tra le forze politiche siano utili e rappresentino un valore. Tuttavia, il principale scopo del centrodestra dovrà essere quello di costruire una cultura di governo, che possa farsi portatrice di istanze possibili relative alla costruzione di una nuova Europa. Per arrivare a ciò serve che i rappresentanti politici della coalizione siano in grado di lanciare una battaglia per l’egemonia in senso gramsciano. Essa non è relativa al consenso strettamente elettorale, piuttosto al saper convincere della bontà delle proprie intenzioni le classi dirigenti del paese. Mi riferisco principalmente a giornalisti, imprenditori, magistrati, intellettuali..

Può esprimerci una sua considerazione sull’attuale crisi in Afghanistan e sulla disfatta dell’Occidente nel territorio?

La vera disfatta credi appartenga più alla Nato che agli USA, dato che risulta evidente che il presidente Biden abbia ritenuto opportuno dare seguito agli accordi di Doha (stipulati da Trump) organizzando un ritiro delle truppe dall’Afghanistan senza coordinarsi con gli altri alleati, facenti parte della Nato. Anche in ragione di ciò, l’attuale problematica di questi giorni è il disconoscimento da parte degli USA del valore della NATO quale luogo decisionale e di programmazione. Inoltre, sarebbe opportuno che l’Occidente tutto si interrogasse sulla bontà della propria azione in Afghanistan, così come in altre parti del mondo. Dal 1990, cioè dalla prima guerra in Iraq in poi, come Occidentali abbiamo sistematicamente demolito il diritto internazionale. Infatti, concetti come “guerra umanitaria” oppure “esportazione della democrazia” possono risultare suggestivi per una parte consistente dell’opinione pubblica. Di fatto hanno però contribuito a smantellare una serie di presupposti del diritto internazionale, che sono alla base del corretto rapporto tra Stati e dunque tra popoli. Potrebbe essere questa una grande occasione per riconsiderare il ruolo di leadership che svolge l’Occidente sul resto del mondo. Tuttavia, anche all’interno dei Talebani vi sono molteplici contraddizioni e numerose frange che non garantiscono la fine della guerra civile che da decenni affligge il territorio afgano. Inoltre, tali problematiche andranno a ripercuotersi su tutte le potenze limitrofe che avranno ora la necessità di andare a compensare il vuoto lasciato dall’occidente nel territorio. Per Iran, Russia e Pakistan si prospettano impegni geopolitici notevoli, dato che le frizioni tra le culture interne all’Islam e la presenza dei fondamentalisti rischiano di comportare difficoltà.

In chiusura, quali sono i suoi progetti lavorativi per il futuro?

Continuare a svolgere il mio lavoro ed i miei impegni, provando costantemente a migliorarmi.

Intervista all’On. Giulio Centemero

Abbiamo intervistato l’On. Giulio Centemero, Deputato e Tesoriere della Lega. La sua analisi e le sue osservazioni sulla giustizia, sul trattamento delle libertà individuali e sul futuro del centrodestra sono per noi estremamente formative e preziose. Infatti, le considerazioni di una figura di spicco della Repubblica Italiana come Centemero saranno parte integrante del percorso da seguire per ottenere la rinascita nazionale

CENTEMERO: “ LA LEGA DEVE TRASFORMARSI NEL GRAND OLD PARTY. LA FEDERAZIONE DOVRÀ EVOLVERSI IN TAL MODO”

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

La raccolta firme sui referendum, in modo direi sorprendente, sta vedendo una partecipazione trasversale e sentita da parte di tante cittadine e cittadini.

 E’ possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta, che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

 A mio giudizio certamente si, e nel caso specifico è un evidenza. È possibile poiché i temi della giustizia sia civile che penale riguardano tutti e ognuno di noi risponde in prima persona al di la di idee e provenienze politiche. Come abbiamo visto infatti ne è la riprova che la partecipazione ai referendum sia trasversale e se vogliamo, l’esempio più lapalissiano, e che i referendum abbiano un comitato promotore misto partito radicale e Lega.

In autunno sono in programma elezioni in più di 1000 comuni italiani e si rinnoverà il consiglio regionale in Calabria, cosa si aspetta la Lega da questa tornata elettorale?

Ci aspettiamo di avere la conferma di essere una forza territoriale presente: sono curioso e anche sicuro che la nostra presenza al sud sia una realtà radicata. Quindi si, mi aspetto grandi soddisfazioni!

Ritiene che il green pass obbligatorio sia uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia mondiale?

 Il green pass sicuramente limita la libertà personale e questo potremmo dire è ormai tema noto, meno attenzione è invece rivolta ad altri temi che comunque l’utilizzo di questo strumento sollevano come ad esempio mi stupisco pensando a come sia possibile incoraggiare l’utilizzo nel 2021 di una tecnologia vetusta come un pdf quando siamo ad uno stadio di avanzamento tecnologico che prevede l’applicazione in alcuni campi dell’intelligenza artificiale.

 Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Per superare la crisi attuale, dal punto di vista economico, serve intervenire sulla liquidità di imprese e famiglie attraverso: risparmi di imposta nei confronti dei cittadini e facilitazione dell’investimento dei risparmi privati nei confronti di strumenti finanziari, che a loro investano sull’economia reale, cioè sulle piccole e medie imprese quotate e non. Per quanto concerne invece la crisi sociale con particolare riferimento a quanto abbiamo e stiamo attraversando con il covid e le misure conseguenti dobbiamo avere consapevolezza che tale situazione lascerà traccia nelle nostre menti e penso soprattutto a giovani e  adolescenti in particolare che non hanno potuto condurre una vita sociale normale per un lunghissimo periodo. Dobbiamo avere ben chiaro che dovremo investire in primis sulla cultura e sull’istruzione ma anche sul supporto psicologico necessario.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del partito democratico?

Credo sia corretto pensare che la federazione di centrodestra passo dopo passo diventerà una realtà fondamentale nello scenario politico del paese. A mio giudizio la Lega sta diventando, e deve diventare, come il partito repubblicano americano e in tale direzione deve proseguire anche la Federazione del centrodestra: un minimo comun denominatore di temi e valori che uniscano le varie posizioni del centrodestra dai conservatori ai libertari proprio come nel GOP. È importante farlo, è importante essere positivi.

Intervista l’On. Simona Baldassarre

Abbiamo intervistato l’on. Simona Baldassarre, Eurodeputata Lega, al fine di scoprire la sua visione e le sue prospettive sulle tematiche prioritarie dell’agorà politica. Giustizia, libertà personali e futuro del centrodestra sono gli argomenti maggiormente trattati nella nostra conversazione

BALDASSARRE: “CON LA GIUSTIZIA GIUSTA PORTEREMO UN CAMBIAMENTO REALE”

COME PROCEDE LA RACCOLTA FIRME PER I REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA?

Molto bene. Dopo questo periodo così difficile per gli italiani, per un partito come la Lega che fa della presenza sul territorio la propria essenza, è veramente bello poter tornare a discutere e confrontarci, stare tra la gente e con la gente. Molto incoraggiante la partecipazione dei cittadini che nelle piazze vengono per partecipare attivamente al referendum. Stiamo toccando con mano come il tema della giustizia stia a cuore a molti. È importante che la giustizia sia veramente “uguale per tutti”: più equa; più giusta; che i tempi dei processi siano finalmente abbreviati; e che chi commette errori sulla pelle dei cittadini, ne risponda. Questo è un referendum di civiltà, per far in modo che ogni cittadino possa sentirsi tutelato dalla giustizia, non intimorito.  Siamo circa a 400 mila firme solo nel primo mese, nonostante il caldo e la stagione estiva. Se continuiamo così, possiamo arrivare ben oltre il milione di firme.

 È POSSIBILE TRASMETTERE AI CITTADINI IL BISOGNO DI UNA BATTAGLIA PER UNA GIUSTIZIA GIUSTA, CHE SUPERI GLI STECCATI IDEOLOGICI E LE RISPETTIVE PROVENIENZE POLITICHE?

I cittadini se ne rendono conto da soli che c’è bisogno di questa riforma. Noi vogliamo essere la loro voce per portare un cambiamento reale, al di là degli steccati ideologici e delle rivalità politiche. Quando un’idea è buona, la gente lo capisce. Gli steccati ideologici li alza la sinistra quando si rifiuta in tutti modi di intavolare una discussione seria sul DDL Zan. Noi siamo diversi. Da parte nostra, piena disponibilità a lavorare con chiunque voglia dare una mano seriamente. Lo abbiamo dimostrato entrando in modo responsabile al Governo, e lo stiamo dimostrando anche in questi mesi con il referendum sulla giustizia. Non è un caso che sia arrivata la firma anche di esponenti lontani dalla Lega, come Matteo Renzi, Gianni Pittella, Goffredo Bettini, Luciano Pizzetti, Mauro Corona, Luca Palamara o David Parenzo.

IN AUTUNNO SONO IN PROGRAMMA ELEZIONI IN PIÙ DI 1000 COMUNI ITALIANI E SI RINNOVERÀ IL CONSIGLIO REGIONALE IN CALABRIA. COSA SI ASPETTA LA LEGA DA QUESTA TORNATA ELETTORALE?

 Non amo seguire i sondaggi, nonostante siano favorevoli alla Lega. Sono un politico del fare e molto pragmatico, noi diamo il massimo e mettiamo tutto il nostro impegno, saranno poi i cittadini ad esprimere il loro giudizio. I risultati saranno positivi. Vedremo cosa avverrà in autunno, per ora noi seguiamo sempre la stessa linea: testa bassa e lavorare per risolvere i problemi reali degli italiani.

RITIENE CHE IL GREEN PASS OBBLIGATORIO POSSA ESSERE UNO STRUMENTO LESIVO DELLE LIBERTÀ INDIVIDUALI DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE DANNOSO PER L’ECONOMIA NAZIONALE?

Non credo che obblighi o limitazioni delle libertà individuali delle persone siano la giusta soluzione. Io mi sono vaccinata, l’ho fatto scegliendo liberamente e senza imposizioni. Da medico ritengo che vaccinarsi sia fondamentale, i cittadini devono poter stare in sicurezza, ma bisogna spiegare bene il perché sia importante vaccinarsi e permettere alle persone di farlo in piena libertà. Serve spiegare, argomentare, non obbligare e punire. Ci sono poi proposte che sinceramente trovo non condivisibili, come sostenere che solo i bambini vaccinati dovrebbero rientrare nelle scuole a settembre, mentre gli altri dovrebbero continuare con la DAD da casa. Sono necessarie misure di buonsenso e rispetto delle regole, senza rovinare l’estate agli Italiani. Ognuno deve essere responsabile delle proprie azioni, ma non vedo il bisogno di un Stato “Orwelliano” che decida chi può fare cosa. Altra questione è il certificato Covid-19, sul quale anche la Lega ha espresso il proprio favore a Bruxelles. Attenzione a distinguere tra i due: il Certificato Covid-19, come stiamo vedendo, rappresenta uno strumento per circolare in Europa e far ripartire commercio e turismo, permettendo a tanti stranieri di venire in Italia per la stagione estiva; mentre il Green Pass è un’altra cosa.

QUALI SONO LE PROPOSTE DELLA LEGA PER SUPERARE LA CRISI ECONOMICA E SOCIALE ATTUALE?

 Le proposte sono molteplici. In questo momento, ad esempio, stiamo lavorando sul rinvio delle cartelle esattoriali di Equitalia e sul taglio delle tasse. Se non fossimo entrati al Governo, in modo responsabile, sulle tasse sarebbe passata la linea del PD: tassa sulla casa, tassa di successione, tassa sui conti correnti. Mentre noi presidiamo il territorio raccogliendo firme per la riforma della giustizia, a sinistra stanno girando le piazze per raccogliere firme a favore della tassa patrimoniale su casa e risparmi. Giusto per capire la differenza di vedute. Bisogna poi lavorare per le famiglie italiane. Se riparte la famiglia, riparte tutta la società. Come Responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega, sarò impegnata nei prossimi mesi ad incontrare le varie realtà territoriali e le organizzazioni del settore per raccogliere proposte e stilare un programma concreto per la famiglia. Penso ad esempio al tema della grave crisi demografica che affligge l’Italia e l’Europa. Ditemi voi, una donna quarantenne che è costretta a vivere a casa dei genitori perché magari precaria, a cui nessuna banca fa un mutuo per una casa, come fa a creare una famiglia o fare figli? Ecco, serve anche ripartire da qui con misure a tutela delle donne, della famiglia e della Vita nascente.

IN CHE MODO VALUTA E PROSPETTA IL FUTURO DELLA COALIZIONE DI CENTRODESTRA? SARÀ POSSIBILE LA CREAZIONE DI UN PARTITO UNICO, MAGARI SULLA SCIA DEL PARTITO REPUBBLICANO AMERICANO?

 Il 2023 è lontano. Al momento dobbiamo concentrarci sul lavorare per i territori. L’Italia deve rialzarsi da questa crisi, i cittadini si aspettano fatti concreti. Queste dinamiche politiche interessano molto i giornalisti, e molto poco la gente che incontriamo nelle piazze. Se come Lega e come centrodestra riusciamo a portare a casa risultati seri, sono convinta che i cittadini ci daranno ragione al di là delle dinamiche partitiche.

Intervista al Sen. Francesco Urraro

Abbiamo intervistato il Senatore della Lega Francesco Urraro, storico giurista ed importante esponente parlamentare del Carroccio e della politica nazionale. La sua analisi e le sue prospettive sul futuro del tessuto sociale ed economico italiano, sul mondo della giustizia ed il futuro del centrodestra sono per noi importanti e formative.

URRARO: “IL CAMBIAMENTO DEL MONDO DELLA GIUSTIZIA NON È PIÙ RINVIABILE. LEGA PARTITO DELLA COESIONE TERRITORIALE”

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

Al di sopra delle aspettative. Segno effettivo della necessità di arrivare al referendum per portare un cambiamento nel mondo della giustizia ben superiore alle riforme che di discutono al momento, non ancora sufficienti.

È possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta, che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

Certo! Sarà una forte riforma sociale che produrrà benessere e cambiamento per tutti i cittadini. Soprattutto, permetterà di limitare gli errori giudiziari oggi troppo spesso presenti e dimostrerà di essere fondata sul buon senso e non sull’ideologismo.

In autunno sono in programma elezioni in più di 1000 comuni italiani e si rinnoverà il consiglio regionale in Calabria. Cosa si aspetta la Lega da questa tornata elettorale?

Un grande risultato. Siamo una forza nazionale che si basa sulla coesione dei territori, sulla buona politica e sull’esperienza di chi li amministra. Pertanto, siamo certi che la competenza e l’unità anche della nostra coalizione comporteranno vittorie e grandi traguardi, dato che dalla parte opposta divergenze e spaccatura sono lacerante storia quotidiana.

Ritiene che il Green Pass obbligatorio possa essere uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia nazionale?

Sin dal principio dell’emergenza abbiamo assistito ad un forte bilanciamento tra la salute e le nostre libertà individuali. Trovare tale equilibrio è spesso complesso. Anche in ragione di ciò, credo siano molto importanti le discussioni anche riguardo questo strumento, nella consapevolezza che esso possa essere utile sono in determinati casi. Non sono personalmente favorevole per l’introduzione in contesti già sicuri e con distanziamento come bar e ristoranti al chiuso. Va valutato caso per caso, con discrezione e rispetto per la libertà degli italiani.

Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Sfruttare bene la partita del Recovery Fund. Saper introdurre questi fondi e questa opportunità senza permettere che la burocrazia italiana possa stopparla. Ripartiamo come Lega certamente da questo, dalla coesione e dall’impegno territoriale, dalla vicinanza al mondo imprenditoriale. Ovviamente anche in questo contesto emerge l’importanza di un forte cambiamento nel mondo della giustizia.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del Partito Repubblicano Americano?

Sono molto fiducioso sull’unità e sul percorso comune della coalizione di centrodestra. Penso che una federazione sia la strada giusta per velocizzare i tempi ed arrivare ad una migliore collaborazione. Soprattutto in una fase complessa come questa è certamente molto utile.

Intervista all’On. Paolo Grimoldi

Abbiamo intervistato l’On. Paolo Grimoldi, Eurodeputato della Lega, al fine di scoprire le sue prospettive sugli importanti aggiornamenti dell’agorà politica nazionale ed europea

ON.  PAOLO GRIMOLDI : “LA RACCOLTA FIRME PROCEDE A GONFIE VELE, IL CAMBIAMENTO È IN ARRIVO”

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

La raccolta firme procede a gonfie vele, al di sopra delle nostre aspettative e dei target previsti, abbiamo iniziato col botto nel primo fine settimana, 100mila firme in due giorni, ad ora viaggiamo verso le 400mila firme raccolte solo dalla Lega, alle quali aggiungere quelle sottoscritte nei comuni e dagli altri partiti.

È possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta, che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

Firmano persone di tutti gli orientamenti politici, età e professioni, e tutti ci ringraziano, e ci spronano ad andare avanti.  Una riforma quella della giustizia che l’Italia aspetta da 40 anni: maggior responsabilità dei magistrati, una corretta valutazione del loro operato, processi equi per tutti, più tutele per sindaci e amministratori, stop al correntismo, tutto ciò significa nuove garanzie per i cittadini. In un paese ‘normale’, moderno ed europeo, chi sbaglia paga, mai più casi Palamara; un messaggio forte che è arrivato a destinazione, ce lo dicono i risultati del nostro lavoro, con l’alto numero di firme raccolte.

In autunno sono in programma elezioni in più di 1000 comuni italiani e si rinnoverà il consiglio regionale in Calabria. Cosa si aspetta la Lega da questa tornata elettorale?

Per quanto riguarda la prossima tornata elettorale, siamo ottimisti, io stesso ho viaggiato lungo lo stivale da nord a sud per promuovere l’attività referendaria, e l’aria è buona, lo stesso segretario federale dopo la riuscitissima festa di Milano Marittima, viaggerà tra Sicilia e Calabria, tra gazebo referendari, spiagge e incontri con i cittadini, anche in vista dei rinnovi delle rispettive giunte regionali. Non sottovalutiamo le sfide importanti a Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli, ma anche sulla scia del referendum siamo pronti e fiduciosi: la voglia di cambiamento è tanta e come centrodestra siamo i più adatti a raccoglierla.

Ritiene che il Green Pass obbligatorio possa essere uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia nazionale?

Il green pass è sicuramente uno strumento importante, ma come tutti gli strumenti ha i suoi pro e contro, va utilizzato con buonsenso, monitorando costantemente i dati sanitari: essenziale certo per tutelare la salute dei cittadini ma auspichiamo criteri di applicazione più elastici, la stagione turistica va salvaguardata così come le attività economiche su territorio: bene le autocertificazioni, l’esenzione per i minorenni, e nessun vincolo per i trasporti.  Secondo voi qualcuno chiede il green pass anche a chi sbarca a Lampedusa? Eppure su questo fronte tutto tace. E allora non mettiamo in croce chi lavora e contribuisce allo sviluppo del Paese, lavoro e salute possono agevolmente viaggiare di pari passo, i nostri fari guida rimangono semplificazione e pragmatismo.

Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Questo vale anche per la nostra visione di quelle che dovrebbero essere le chiavi di volta per superare la crisi economica e sociale: salvaguardia del lavoro, delle partite iva, sostegno alle imprese, taglio delle tasse, meno burocrazia e sostegno economico a comuni ed Enti locali. I fondi ci sono, anche grazie al sostegno dell’Europa, è il momento giusto per ripartire e proiettarsi verso un nuovo sviluppo sostenibile, non certo per richiudersi e porsi nuovi vincoli.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del Partito Repubblicano Americano?

Lavoriamo da sempre per un centrodestra unito, plurale, ma unito, una federazione basata su progetti comuni e su una piattaforma di valori condivisi.