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ATTUALIZZARE MAZZINI DOPO 150 ANNI: IL PATRIOTTISMO COME EREDITÀ INCANCELLABILE

– Tommaso Alessandro De Filippo

Cosa resta di Giuseppe Mazzini 150 anni dopo la sua morte? Ce lo si chiede in un’epoca avversata dall’ostinata voglia di cancellare e modificare la storia ed il pensiero delle figure che essa ci ha donato, con le loro battaglie ideologiche e politiche che sembrano stonare rispetto all’attualità torbida che affligge il nostro tempo. L’importanza del sacrificio, compiuto nell’ottica della convinzione delle proprie idee e nella necessità di rivoluzionare delle società sbagliate non appare più una convinzione maggioritaria. Anche in ragione di ciò, ricordare adeguatamente i volti eroici del nostro passato appare difficilmente perseguibile senza sfociare nella banalità e nel giudizio negativo che i cultori della cancellazione di radici ed ideali potrebbero emettere. Eppure, in questo ambiente sociale ostile resta fondamentale non arrendersi dinanzi ad una deriva pur prevalente, certi dell’importanza di attualizzare gli aspetti fondamentali che caratterizzano il valore del sacrificio e del patriottismo mazziniano. In primis, con il ricordo di Giuseppe Mazzini rilanciamo una testimonianza di sacrificio, impegno e determinazione compiuto per l’utopia realizzata dell’Italia unita. Quel desiderio di fratellanza di un popolo bisognoso del superamento delle divisioni si è tramutato in realtà grazie alla perseveranza degli eroi e dei martiri risorgimentali. Tuttavia, in questo momento storico, dove tensioni geopolitiche e scontro tra potenze determineranno i nuovi equilibri mondiali, poter usufruire dell’unità nazionale e del sentimento patriottico è l’ancora a cui aggrapparsi. Questo condiziona positivamente il nostro pur complesso cammino nell’attualità: essere consapevoli del passato dovrà motivarci per costruire adeguatamente il futuro. L’amore per la verità, la libertà ed i doveri sociali, condizioni necessarie per l’avvento di una vera democrazia, sono oggi il baluardo da difendere contro l’avanzata di autocrazie e regimi che annullerebbero la nostra eredità storica. Conoscere e ricordare le radici mazziniane impiantate al tempo sono il miglior gesto di riconoscenza verso le sue idee. Ritenere che siano mero inchiostro dei libri di storia non meritevoli di attualizzazione sarebbe il primo passo per vanificare il futuro.

DIALOGO CON MANUEL VESCOVI: “PRESIDENZIALISMO E FEDERALISMO SONO LE RIFORME PIÙ URGENTI PER L’ITALIA”

Abbiamo intervistato il Senatore della Lega Manuel Vescovi, volto storico del partito, impegnato da anni nella lotta politica volta ad apportare cambiamenti alla nostra Costituzione. Infatti, Vescovi ha presentato un disegno di legge costituzionale intitolato “Stati Uniti d’Italia” che propone 8 punti per modificare l’assetto istituzionale del paese. I principali sono il Federalismo, storico cavallo di battaglia del Carroccio, ed il Presidenzialismo, che nel corso dell’elezione dell’ultimo Capo dello Stato ha nuovamente dimostrato la propria urgenza.

In che modo prospetta il futuro del centrodestra? Sarà possibile riunire e, magari, unificare la coalizione in vista delle prossime importanti sfide politiche?

Penso che gli incidenti di percorso facciano parte della strada di ogni coalizione ed alleanza. Nella partita del Quirinale purtroppo siamo finiti per dividerci, ma sono certo che compatti ed uniti sapremo affrontare le sfide del futuro.

La riforma del catasto rischia di rivelarsi una pistola carica sul tavolo del prossimo governo, pronta ad aumentare le tasse per cittadini e proprietari d’immobili.
Come intende muoversi la Lega per scongiurare tale pericolo?

È certamente un grande rischio. Come Lega daremo battaglia per scongiurare ogni aumento delle tasse, diretto o surrettizio, per i cittadini ed i proprietari italiani, oggi come in futuro.

Il governo Draghi ha possibilità di arrivare al termine della legislatura o rischia una crisi politica anticipata, dettata dalle divergenze tra i partiti interni alla maggioranza?

Il governo ha attraversato il momento complesso dell’elezione del Capo dello Stato, era plausibile che in tale occasione potessero esserci delle divergenze. Tuttavia, credo che riuscirà a portare a termine il proprio compito, traghettando l’Italia alle elezioni politiche del 2023.

Quali sono i punti cardine della riforma fiscale che proponete da anni?

Intendiamo porre un limite massimo per le tasse in Costituzione. Il vero punto di principio parte dal Federalismo, con cui le regioni diventerebbero piccoli stati con la propria autonomia, in positiva competizione tra di loro e con compiti ben divisi da quelli dello stato federale. Ho presentato una proposta di legge intitolata “Stati Uniti d’Italia” in cui sono contenute queste idee: impostare il limite massimo del 5% delle tasse per i comuni, il 15% per le regioni ed il 10% per lo stato federale.

Con l’eventuale ritocco della legge elettorale vigente c’è il rischio di assistere a delle consistenti modifiche di tipo proporzionale.
Siete contrari ed intendete lottare per evitare tale scenario?

Trovo assurdo che ogni 5 anni si finisca a dibattere della nuova legge elettorale, in base alle percentuali dei partiti. Abbiamo bisogno di concretezza e tagli della burocrazia. Dobbiamo fare in modo che il nostro tessuto sociale possa cambiare e strutturare il futuro del nostro paese in maniera differente, altrimenti non potremo che assistere ad un lento declino di esso. Nel mio disegno di legge sono contenute 8 proposte per stravolgere l’Italia. Le più importanti sono il Federalismo, il Presidenzialismo e l’imprenditività.

In che modo prospetta il mondo dell’istruzione nel prossimo futuro?
DAD e distanziamento sociale rischiano ancora di essere all’ordine del giorno?

Queste problematiche sono state la conseguenza dell’aver burocratizzato una pandemia. Abbiamo prodotto centinaia di migliaia di norme e provvedimenti caotici che hanno lacerato anche il mondo dell’istruzione. La DAD rappresenta un serio danno anche per la socialità degli studenti, oltre che per il loro apprendimento. Sono assolutamente contrario a questo strumento deleterio.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Proseguire nella lotta per il miglioramento del paese. Ho investito tempo e lavoro nella stesura e nell’ideazione del mio disegno di legge costituzionale, pertanto voglio perseguire nel tentativo di ottenerne l’approvazione.