Polini: “L’economia circolare non deve essere solo una sfida ma una opportunità”

Di Francesco Subiaco
Per Michele Polini, funzionario del Partito Repubblicano Italiano e candidato con la lista civica D’Amato Presidente alle Regionali del 12 e 13 febbraio, non si può pensare l’azione politica se non si considera la centralità della parola “sostenibilità”. Un termine che non vuol dire solo ridurre l’impronta climatica all’interno dei processi produttivi del nostro tessuto economico e sociale, ma vuol dire soprattutto pensare l’azione politica guardando alla simultaneità degli agenti sociali. Sapendo coniugare concorrenza e libertà d’impresa con la tutela della piccola e media imprenditoria locale, lo sviluppo economico e l’economia circolare, le sfide del PNRR e gli obiettivi del rispetto dell’ambiente. Sostenibilità, imprese, futuro su questi temi, per il candidato repubblicano, si deve giocare la partita per la Regione Lazio, per coniugare le tradizioni del territorio e una voglia di innovazione che vuole restituire al Lazio un respiro europeo. Per meglio comprendere le idee del candidato Michele Polini lo abbiamo intervistato per la nostra testata.
– Quali sono per lei gli obiettivi fondamentali che dovrebbe avere la futura giunta regionale?
Ci sono molte tematiche contenute nel programma di Alessio D’Amato che abbiamo condiviso nel momento in cui abbiamo scelto di essere candidati nella Lista Civica per D’Amato Presidente come Partito Repubblicano Italiano. La futura giunta regionale dovrebbe avere la massima attenzione allo sviluppo ed all’attuazione, la così detta messa a terra, dei progetti finanziati dal PNRR. Ora più che mai la futura giunta regionale dovrà lavorare in maniera attenta e sinergica con le amministrazioni locali ed in particolare con l’amministrazione di Roma Capitale, per utilizzare appieno ed al meglio le risorse provenienti dal PNRR, che sono una grande opportunità di cambiamento e sviluppo della nostra regione e della Capitale, che può diventare guida per tutto il Paese e per l’Europa intera. Come è già successo durante l’emergenza pandemica, dove grazie all’azione di Zingaretti, Presidente della Regione, ma soprattutto grazie all’azione pensata ed attuata con competenza, professionalità, efficienza ed efficacia da Alessio D’Amato, la Regione Lazio ha potuto limitare al massimo i danni del covid 19 ed essere nel contempo regione presa a modello in Italia ed in Europa per il sistema di vaccinazioni, di prenotazione e contenimento dell’emergenza pandemica. È indispensabile che l’occasione offerta dal PNRR non vada dispersa e possa essere una vera occasione utilizzata al meglio per pensare ad una Regione moderna che guardi al futuro.
–Quanto sarà importante l’attenzione per le piccole e medie imprese nell’azione della candidatura del presidente D’Amato?
Le piccole e medie imprese rappresentano nel tessuto economico nazionale una solida realtà, propria della cultura e tradizione italiana, che ha garantito anche in momenti difficili condizioni economiche e sociali di stabilità e di sicurezza, occupazione ed economia, fondamentali durante le crisi finanziarie e durante la pandemia covid 19 ed anche ora che viviamo gli effetti della guerra in Ucraina. Il Presidente D’Amato ha pensato ad un programma che punti oltre che al reddito di formazione, che mira alla formazione mirata per i giovani in cerca di prima occupazione, al rilancio della nostra economia basata su tre direttrici: innovazione, ricerca e sviluppo. Le misure pensate sono quelle di incentivi per promuovere gli investimenti nelle tecnologie digitali e green; una nuova rete di servizi informativi e di assistenza per le aziende; un programma di formazione 4.0 pe la diffusione di nuove competenze; il rafforzamento della sinergia tra impresa e ricerca, con progetti innovativi come “Rome Technopole” e “10Kmdi scienza”.
–Perché ha scelto di candidarsi e quali saranno le principali battaglie che l’unione romana vuole portare avanti per questa tornata elettorale?
La scelta di candidarmi nasce dall’aver individuato in Alessio D’Amato le qualità e le competenze utili e necessarie affinchè il Lazio possa essere una Regione moderna che guardi al futuro.
La scelta passa anche per una ragione prettamente politica, ovvero quella di dare esatta identificabilità alla presenza del Partito Repubblicano Italiano nella competizione elettorale, essendo io il Segretario Politico dell’Unione Romana ed il Coordinatore del Lazio, nonché componente della Direzione Nazionale del Partito. La mia candidatura rappresenta pertanto un impegno diretto e politicamente qualificato del PRI, utile a consentire agli amici repubblicani l’individuabilità della nostra partecipazione.
La mia azione punta su tre punti in particolare:
1) potenziamento della raccolta differenziata (in particolare a Roma) e creazione di Impianti di trattamento e riciclaggio di rifiuti, secondo i principi dell’economia circolare ed in attuazione di uno dei pilastri del PNRR legati alla transizione ecologica, con l’intento di utilizzare al meglio le opportunità e gli strumenti offerti dal PNRR;
2) rafforzamento e integrazione del sistema viario e del trasporto pubblico regionale: da attuarsi con una razionalizzazione dei sistemi di trasporto, volto a portare una migliore fruizione della rete dei trasporti pubblici regionali e che favorisca una maggiore capacità dei sistemi di trasporto pubblico di offrire opportunità di movimento che abbiano il più possibile minor impatto sull’ambiente e sulla qualità di vita dei cittadini;
3) creazione di circuiti culturali, artistici, turistici, enogastronomici volti a valorizzare le realtà e le bellezze del Lazio, con attenzione alla storia, cultura e tradizioni locali, per favorire sviluppo economico, opportunità lavorative per i giovani e per consolidare le attività esistenti senza che siano disperse. Questo valorizzando e qualificando al massimo l’offerta culturale ed artistica della Capitale, inserendo circuiti turistici, culturali e tradizionali delle altre provincie del Lazio, al fine di avere un’offerta il più ampia e variegata possibile (mare montagna, collina, art, cultura, storia, tradizioni, etc.) ed unica al mondo.
–Quali sono i riferimenti culturali di Michele Polini?
I miei riferimenti culturali sono quelli del libero pensiero, di una visione laica della società, dove l’uomo è parte integrante di un sistema naturale, di cui deve rispettarne principi e valori e vivere in equilibrio con esso. Ritengo che occorra pensare ad una società che veda tornare al centro dell’attenzione l’essere umano, questo è per me fondamentale. In questo il pensiero mazziniano di rispetto e di considerazione dell’uomo quale elemento fondamentale della società, della sua realizzazione in una società di eguali e dove tutti hanno diritto ad avere la stessa dignità di uomini, rispettando le diversità altrui, trovo sia la chiave di lettura di una visione attualissima. Il pensiero repubblicano riesce a cogliere lo spirito mazziniano e sintetizzarlo in una declinazione politica di grande attualità, per questo ritengo che il Partito Repubblicano Italiano, di cui mi onoro di fare parte, rappresenta una grande opportunità di valori e principi, ma soprattutto di grande ispirazione per la politica nazionale, in questo momento dove la politica sembra aver perso definitivamente la propria funzione ed il rapporto con i cittadini.
–Quanto è importante per lei il tema del green e dell’economia circolare per una nuova gestione della regione Lazio?
Ritengo la tematica prioritaria e di assoluto interesse per immaginare una regione che possa guardare al futuro e al benessere dei propri cittadini. Le diverse risorse messe a disposizione dal PNRR offrono occasioni importanti per la realizzazione di un adeguato piano regionale che veda tra i suoi interventi prioritari ed immediati la realizzazione di impianti di trattamento, rigenerazione e riciclaggio dei rifiuti, realizzati secondo i principi dell’economia circolare. La creazione di impianti specifici di trattamento consentirebbe l’immissione nel sistema produttivo delle così dette “materie prime seconde”, risultanti dal trattamento di particolari categorie di rifiuti ed in alcuni casi consentirebbe la cogenerazione di energia, con vantaggio di riduzione delle dispersioni inquinanti (percolati ed altro) ed il ricorso ad una fonte energetica alternativa. L’attuazione di adeguate politiche che realizzino la transizione ecologica, uno dei pilastri del PNRR, passano anche attraverso la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, che rappresentano un utile risorsa per limitare l’accesso alle fonti energetiche di produzione da idrocarburi e gas, e veda invece il ricorso alle fonti rinnovabili, puntando sempre di più ad un efficientamento energetico, ad un più consapevole utilizzo delle risorse naturali esauribili e ad un ricorso sempre più importante a fonti alternative (pannelli solari, ……..).