Intervista l’On. Simona Baldassarre

Abbiamo intervistato l’on. Simona Baldassarre, Eurodeputata Lega, al fine di scoprire la sua visione e le sue prospettive sulle tematiche prioritarie dell’agorà politica. Giustizia, libertà personali e futuro del centrodestra sono gli argomenti maggiormente trattati nella nostra conversazione

BALDASSARRE: “CON LA GIUSTIZIA GIUSTA PORTEREMO UN CAMBIAMENTO REALE”

COME PROCEDE LA RACCOLTA FIRME PER I REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA?

Molto bene. Dopo questo periodo così difficile per gli italiani, per un partito come la Lega che fa della presenza sul territorio la propria essenza, è veramente bello poter tornare a discutere e confrontarci, stare tra la gente e con la gente. Molto incoraggiante la partecipazione dei cittadini che nelle piazze vengono per partecipare attivamente al referendum. Stiamo toccando con mano come il tema della giustizia stia a cuore a molti. È importante che la giustizia sia veramente “uguale per tutti”: più equa; più giusta; che i tempi dei processi siano finalmente abbreviati; e che chi commette errori sulla pelle dei cittadini, ne risponda. Questo è un referendum di civiltà, per far in modo che ogni cittadino possa sentirsi tutelato dalla giustizia, non intimorito.  Siamo circa a 400 mila firme solo nel primo mese, nonostante il caldo e la stagione estiva. Se continuiamo così, possiamo arrivare ben oltre il milione di firme.

 È POSSIBILE TRASMETTERE AI CITTADINI IL BISOGNO DI UNA BATTAGLIA PER UNA GIUSTIZIA GIUSTA, CHE SUPERI GLI STECCATI IDEOLOGICI E LE RISPETTIVE PROVENIENZE POLITICHE?

I cittadini se ne rendono conto da soli che c’è bisogno di questa riforma. Noi vogliamo essere la loro voce per portare un cambiamento reale, al di là degli steccati ideologici e delle rivalità politiche. Quando un’idea è buona, la gente lo capisce. Gli steccati ideologici li alza la sinistra quando si rifiuta in tutti modi di intavolare una discussione seria sul DDL Zan. Noi siamo diversi. Da parte nostra, piena disponibilità a lavorare con chiunque voglia dare una mano seriamente. Lo abbiamo dimostrato entrando in modo responsabile al Governo, e lo stiamo dimostrando anche in questi mesi con il referendum sulla giustizia. Non è un caso che sia arrivata la firma anche di esponenti lontani dalla Lega, come Matteo Renzi, Gianni Pittella, Goffredo Bettini, Luciano Pizzetti, Mauro Corona, Luca Palamara o David Parenzo.

IN AUTUNNO SONO IN PROGRAMMA ELEZIONI IN PIÙ DI 1000 COMUNI ITALIANI E SI RINNOVERÀ IL CONSIGLIO REGIONALE IN CALABRIA. COSA SI ASPETTA LA LEGA DA QUESTA TORNATA ELETTORALE?

 Non amo seguire i sondaggi, nonostante siano favorevoli alla Lega. Sono un politico del fare e molto pragmatico, noi diamo il massimo e mettiamo tutto il nostro impegno, saranno poi i cittadini ad esprimere il loro giudizio. I risultati saranno positivi. Vedremo cosa avverrà in autunno, per ora noi seguiamo sempre la stessa linea: testa bassa e lavorare per risolvere i problemi reali degli italiani.

RITIENE CHE IL GREEN PASS OBBLIGATORIO POSSA ESSERE UNO STRUMENTO LESIVO DELLE LIBERTÀ INDIVIDUALI DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE DANNOSO PER L’ECONOMIA NAZIONALE?

Non credo che obblighi o limitazioni delle libertà individuali delle persone siano la giusta soluzione. Io mi sono vaccinata, l’ho fatto scegliendo liberamente e senza imposizioni. Da medico ritengo che vaccinarsi sia fondamentale, i cittadini devono poter stare in sicurezza, ma bisogna spiegare bene il perché sia importante vaccinarsi e permettere alle persone di farlo in piena libertà. Serve spiegare, argomentare, non obbligare e punire. Ci sono poi proposte che sinceramente trovo non condivisibili, come sostenere che solo i bambini vaccinati dovrebbero rientrare nelle scuole a settembre, mentre gli altri dovrebbero continuare con la DAD da casa. Sono necessarie misure di buonsenso e rispetto delle regole, senza rovinare l’estate agli Italiani. Ognuno deve essere responsabile delle proprie azioni, ma non vedo il bisogno di un Stato “Orwelliano” che decida chi può fare cosa. Altra questione è il certificato Covid-19, sul quale anche la Lega ha espresso il proprio favore a Bruxelles. Attenzione a distinguere tra i due: il Certificato Covid-19, come stiamo vedendo, rappresenta uno strumento per circolare in Europa e far ripartire commercio e turismo, permettendo a tanti stranieri di venire in Italia per la stagione estiva; mentre il Green Pass è un’altra cosa.

QUALI SONO LE PROPOSTE DELLA LEGA PER SUPERARE LA CRISI ECONOMICA E SOCIALE ATTUALE?

 Le proposte sono molteplici. In questo momento, ad esempio, stiamo lavorando sul rinvio delle cartelle esattoriali di Equitalia e sul taglio delle tasse. Se non fossimo entrati al Governo, in modo responsabile, sulle tasse sarebbe passata la linea del PD: tassa sulla casa, tassa di successione, tassa sui conti correnti. Mentre noi presidiamo il territorio raccogliendo firme per la riforma della giustizia, a sinistra stanno girando le piazze per raccogliere firme a favore della tassa patrimoniale su casa e risparmi. Giusto per capire la differenza di vedute. Bisogna poi lavorare per le famiglie italiane. Se riparte la famiglia, riparte tutta la società. Come Responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega, sarò impegnata nei prossimi mesi ad incontrare le varie realtà territoriali e le organizzazioni del settore per raccogliere proposte e stilare un programma concreto per la famiglia. Penso ad esempio al tema della grave crisi demografica che affligge l’Italia e l’Europa. Ditemi voi, una donna quarantenne che è costretta a vivere a casa dei genitori perché magari precaria, a cui nessuna banca fa un mutuo per una casa, come fa a creare una famiglia o fare figli? Ecco, serve anche ripartire da qui con misure a tutela delle donne, della famiglia e della Vita nascente.

IN CHE MODO VALUTA E PROSPETTA IL FUTURO DELLA COALIZIONE DI CENTRODESTRA? SARÀ POSSIBILE LA CREAZIONE DI UN PARTITO UNICO, MAGARI SULLA SCIA DEL PARTITO REPUBBLICANO AMERICANO?

 Il 2023 è lontano. Al momento dobbiamo concentrarci sul lavorare per i territori. L’Italia deve rialzarsi da questa crisi, i cittadini si aspettano fatti concreti. Queste dinamiche politiche interessano molto i giornalisti, e molto poco la gente che incontriamo nelle piazze. Se come Lega e come centrodestra riusciamo a portare a casa risultati seri, sono convinta che i cittadini ci daranno ragione al di là delle dinamiche partitiche.

Intervista al Sen. Francesco Urraro

Abbiamo intervistato il Senatore della Lega Francesco Urraro, storico giurista ed importante esponente parlamentare del Carroccio e della politica nazionale. La sua analisi e le sue prospettive sul futuro del tessuto sociale ed economico italiano, sul mondo della giustizia ed il futuro del centrodestra sono per noi importanti e formative.

URRARO: “IL CAMBIAMENTO DEL MONDO DELLA GIUSTIZIA NON È PIÙ RINVIABILE. LEGA PARTITO DELLA COESIONE TERRITORIALE”

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

Al di sopra delle aspettative. Segno effettivo della necessità di arrivare al referendum per portare un cambiamento nel mondo della giustizia ben superiore alle riforme che di discutono al momento, non ancora sufficienti.

È possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta, che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

Certo! Sarà una forte riforma sociale che produrrà benessere e cambiamento per tutti i cittadini. Soprattutto, permetterà di limitare gli errori giudiziari oggi troppo spesso presenti e dimostrerà di essere fondata sul buon senso e non sull’ideologismo.

In autunno sono in programma elezioni in più di 1000 comuni italiani e si rinnoverà il consiglio regionale in Calabria. Cosa si aspetta la Lega da questa tornata elettorale?

Un grande risultato. Siamo una forza nazionale che si basa sulla coesione dei territori, sulla buona politica e sull’esperienza di chi li amministra. Pertanto, siamo certi che la competenza e l’unità anche della nostra coalizione comporteranno vittorie e grandi traguardi, dato che dalla parte opposta divergenze e spaccatura sono lacerante storia quotidiana.

Ritiene che il Green Pass obbligatorio possa essere uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia nazionale?

Sin dal principio dell’emergenza abbiamo assistito ad un forte bilanciamento tra la salute e le nostre libertà individuali. Trovare tale equilibrio è spesso complesso. Anche in ragione di ciò, credo siano molto importanti le discussioni anche riguardo questo strumento, nella consapevolezza che esso possa essere utile sono in determinati casi. Non sono personalmente favorevole per l’introduzione in contesti già sicuri e con distanziamento come bar e ristoranti al chiuso. Va valutato caso per caso, con discrezione e rispetto per la libertà degli italiani.

Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Sfruttare bene la partita del Recovery Fund. Saper introdurre questi fondi e questa opportunità senza permettere che la burocrazia italiana possa stopparla. Ripartiamo come Lega certamente da questo, dalla coesione e dall’impegno territoriale, dalla vicinanza al mondo imprenditoriale. Ovviamente anche in questo contesto emerge l’importanza di un forte cambiamento nel mondo della giustizia.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del Partito Repubblicano Americano?

Sono molto fiducioso sull’unità e sul percorso comune della coalizione di centrodestra. Penso che una federazione sia la strada giusta per velocizzare i tempi ed arrivare ad una migliore collaborazione. Soprattutto in una fase complessa come questa è certamente molto utile.

Intervista all’On. Paolo Grimoldi

Abbiamo intervistato l’On. Paolo Grimoldi, Eurodeputato della Lega, al fine di scoprire le sue prospettive sugli importanti aggiornamenti dell’agorà politica nazionale ed europea

ON.  PAOLO GRIMOLDI : “LA RACCOLTA FIRME PROCEDE A GONFIE VELE, IL CAMBIAMENTO È IN ARRIVO”

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

La raccolta firme procede a gonfie vele, al di sopra delle nostre aspettative e dei target previsti, abbiamo iniziato col botto nel primo fine settimana, 100mila firme in due giorni, ad ora viaggiamo verso le 400mila firme raccolte solo dalla Lega, alle quali aggiungere quelle sottoscritte nei comuni e dagli altri partiti.

È possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta, che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

Firmano persone di tutti gli orientamenti politici, età e professioni, e tutti ci ringraziano, e ci spronano ad andare avanti.  Una riforma quella della giustizia che l’Italia aspetta da 40 anni: maggior responsabilità dei magistrati, una corretta valutazione del loro operato, processi equi per tutti, più tutele per sindaci e amministratori, stop al correntismo, tutto ciò significa nuove garanzie per i cittadini. In un paese ‘normale’, moderno ed europeo, chi sbaglia paga, mai più casi Palamara; un messaggio forte che è arrivato a destinazione, ce lo dicono i risultati del nostro lavoro, con l’alto numero di firme raccolte.

In autunno sono in programma elezioni in più di 1000 comuni italiani e si rinnoverà il consiglio regionale in Calabria. Cosa si aspetta la Lega da questa tornata elettorale?

Per quanto riguarda la prossima tornata elettorale, siamo ottimisti, io stesso ho viaggiato lungo lo stivale da nord a sud per promuovere l’attività referendaria, e l’aria è buona, lo stesso segretario federale dopo la riuscitissima festa di Milano Marittima, viaggerà tra Sicilia e Calabria, tra gazebo referendari, spiagge e incontri con i cittadini, anche in vista dei rinnovi delle rispettive giunte regionali. Non sottovalutiamo le sfide importanti a Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli, ma anche sulla scia del referendum siamo pronti e fiduciosi: la voglia di cambiamento è tanta e come centrodestra siamo i più adatti a raccoglierla.

Ritiene che il Green Pass obbligatorio possa essere uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia nazionale?

Il green pass è sicuramente uno strumento importante, ma come tutti gli strumenti ha i suoi pro e contro, va utilizzato con buonsenso, monitorando costantemente i dati sanitari: essenziale certo per tutelare la salute dei cittadini ma auspichiamo criteri di applicazione più elastici, la stagione turistica va salvaguardata così come le attività economiche su territorio: bene le autocertificazioni, l’esenzione per i minorenni, e nessun vincolo per i trasporti.  Secondo voi qualcuno chiede il green pass anche a chi sbarca a Lampedusa? Eppure su questo fronte tutto tace. E allora non mettiamo in croce chi lavora e contribuisce allo sviluppo del Paese, lavoro e salute possono agevolmente viaggiare di pari passo, i nostri fari guida rimangono semplificazione e pragmatismo.

Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Questo vale anche per la nostra visione di quelle che dovrebbero essere le chiavi di volta per superare la crisi economica e sociale: salvaguardia del lavoro, delle partite iva, sostegno alle imprese, taglio delle tasse, meno burocrazia e sostegno economico a comuni ed Enti locali. I fondi ci sono, anche grazie al sostegno dell’Europa, è il momento giusto per ripartire e proiettarsi verso un nuovo sviluppo sostenibile, non certo per richiudersi e porsi nuovi vincoli.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del Partito Repubblicano Americano?

Lavoriamo da sempre per un centrodestra unito, plurale, ma unito, una federazione basata su progetti comuni e su una piattaforma di valori condivisi.

Intervista all’On. Maria Tripodi

Abbiamo intervistato l’On. Maria Tripodi, Deputata ed esponente di spicco di Forza Italia, al fine di comprendere la sua prospettiva e la sua analisi relativa alle principali tematiche nazionali.

TRIPODI: “UN GRANDE PARTITO REPUBBLICANO SAREBBE LA MASSIMA ESPRESSIONE DI PLURALITÀ”

Come valuta Forza Italia l’introduzione del Green Pass obbligatorio per condurre una vita sociale effettiva?

Molto positivamente siamo stati i primi ad esprimerci in tal senso con il Presidente Berlusconi, e i primi a offrire al governo un piano vaccinale che garantisse la somministrazione di 500.000 dosi al giorno . La libertà di ogni cittadino può essere riacquisita pienamente solo con una vaccinazione massiccia che immunizzi la popolazione . Vincere il Covid e tornare alla normalità è essenziale, e va ben al di là dei colori politici, sono buon senso e scienza ad indicarcelo. 

Pensa che la battaglia dei referendum sulla giustizia di Lega e Partito Radicale (combattuta anche dal suo partito) possa realmente scardinare il marcio presente all’interno della magistratura?

La politicizzazione di una parte minoritaria della magistratura è un vulnus che va sanato, perché non degno di una democrazia compiuta. Negli ultimi 30 anni se questo non fosse accaduto, la storia di questo Paese sarebbe stata molto diversa. E purtroppo la riprova è nero su bianco nel libro del dottor Palamara. L’accanimento  di una certa magistratura ideologizzata, per esempio ha prodotto una sentenza politica che ha portato  all’estromissione del nostro leader dal Parlamento italiano. Forza Italia ha da sempre tra i punti del suo programma la riforma della giustizia. I referendum che stiamo promuovendo sono importanti per dare ai cittadini una riforma per una giustizia giusta.  Per questo siamo in campo insieme agli amici della Lega e del partito radicale. 

Che risultati si aspetta Forza Italia dalla prossima tornata autunnale di elezioni amministrative?

Risultati positivi, vede il mio non è un ragionamento votato all’ottimismo ma alla consapevolezza delle potenzialità del nostro movimento e le spiego perché . L’Italia ha necessariamente bisogno di un movimento come Forza Italia che è il Centro di quella Coalizione di Centrodestra fondata da Silvio Berlusconi ben 27 anni fa. Siamo l’unico partito che mette al centro la persona, abbiamo valori chiari e non  negoziabili: il cattolicesimo, il riformismo, il garantismo, l’europeismo per citarne alcuni. Ci riconosciamo nei valori fondanti e liberali della più grande famiglia della democrazia e della libertà: il Partito Popolare Europeo di cui siamo parte integrante. Tutto questo è amalgamato con un chiaro programma ad hoc in tutte le realtà al voto. Dove puntiamo a scardinare il malgoverno della sinistra che ha messo in ginocchio città come Roma, Torino, Napoli. Siamo assolutamente persuasi di avere risultati ottimi.

Sarà possibile in futuro la costruzione di un grande partito repubblicano del centrodestra? Magari sulla scia di quello americano..

I presupposti ci sono e come più volte ha sottolineato il Presidente Berlusconi gli auspici anche. A tal proposito mi consenta di ricordare che è stato sempre il Presidente a lanciarne l’idea, non poche settimane fa come pensano i più, leggendo le cronache giornalistiche, ma con una netta e pubblica presa di posizione già nella primavera del 2019.  So bene che quando si parla di un grande partito magari sullo stile americano  all’interno del nostro movimento alcuni esprimono diffidenza. Ma a mio modesto avviso lo trovo miope. Intanto dovrebbe essere noto che i grandi partiti come il partito repubblicano americano sono la massima espressione di pluralità proprio perché ricco di identità differenti. E sono convinta siano sempre un valore aggiunto. Nel caso di Forza Italia di cui sono prima di tutto orgogliosa militante da vent’anni, ho la consapevolezza che la solidità dei nostri valori non sono annacquabili, perché forti di una  storia, di un presente e di un futuro che hanno un nome e un cognome Silvio Berlusconi. Uno Statista non un semplice Leader. Mi basta per non sentirmi ne’ suddito, ne’ scolorito, ne annesso . Certo è un percorso che va costruito con pari dignità per le storie di ciascuno e necessita di lungimiranza e generosità. Ma lo costruiremo da qui al 2023. Ce lo chiedono gli italiani, che ci vogliono uniti, alternativi alla sinistra, e ci votano con largo consenso da 30 anni. Cosa avvenuta anche alle ultime politiche, dove ricordo fu la coalizione di Centrodestra a prevalere con il 37%.

Che proposte economiche e sociali ha Forza Italia per uscire dall’attuale emergenza popolare?

Un fisco amico, una pubblica amministrazione efficiente, una giustizia giusta, meno burocrazia, l’avvio delle grandi opere, e un sud finalmente volano di sviluppo per il Paese. Mi lasci dire, tutte cose già nel comune programma del Centrodestra per l’Italia nel 2018, e che grazie alla nostra presenza al governo stanno concretizzandosi. Il decreto semplificazioni è legge con una notevole sburocratizzazione della P.A. Il 40% delle risorse del PNRR che andranno al Sud, reso possibile grazie al sinergico lavoro dei nostri Ministri, e che per la prima volta lo aiuteranno concretamente ad uscire dalla cronica situazione di depressione economica in cui versa. La riforma della Giustizia, di imminente approvazione, che mette fine ai processi infiniti. La riforma del fisco alla quale stiamo lavorando alacremente.

In cosa consistono i punti cardine della vostra proposta di un fisco più giusto?

L’Italia ha la pressione fiscale più alta in Europa, e nonostante questo i cittadini non hanno gli stessi servizi degli altri Paesi. In più le imprese sono strozzate da orpelli vari. Occorre intervenire e Forza Italia ha le idee chiare con 4 punti cardine:  Tre Aliquote, Zero Imposte sotto i 1.000 euro, Tetto Fiscale in Costituzione e Flat Tax. Siamo al fianco dei cittadini per uno Stato Amico, con la ricetta del benessere, meno tasse su famiglie, lavoro e imprese producono più consumi delle famiglie, più investimenti delle imprese, più posti di lavoro. Punti chiave che daranno un notevole impulsò all’Italia dei prossimi decenni.

Intervista a Claudia Majolo

Abbiamo intervistato Claudia Majolo, presidente nazionale dell’Unione Praticanti Avvocati. La sua storia e le sue prospettive sono per noi importanti, al fine di comprendere le evoluzioni future di un settore che è strettamente necessario per la rinascita della nostra nazione.

MAJOLO: “ANCHE DA NOI GIOVANI GIURISTI PASSA IL FUTURO DI QUESTO PAESE”

Quando e come nasce U.P.A.?

L’Unione Praticanti Avvocati nasce su mia iniziativa, spinta dall’amore per la professione forense e per la politica che mi ha trasmetto il mio defunto nonno – l’Avv. Franco Majolo – a cui ero estremamente legato e che per me è stata una continua fonte di ispirazione. Mi sono resa conto, infatti, che dovevo fare qualcosa per riformare l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense e per migliorare, per quanto possibile, la condizione del giovane laureato in giurisprudenza. Oggi, infatti, dal momento del conseguimento della laurea fino all’ottenimento dell’abilitazione forense passano in media almeno tre anni; tre anni in cui il giovane laureato non ha diritto ad alcuna reale forma di retribuzione. A ciò si aggiunga la nota situazione dell’inferno dell’esame di abilitazione ove fino al 70 % dei candidati viene bocciato agli scritti, i cui esiti vengono pubblicati dopo 8 mesi dallo svolgimento delle prove, senza una reale motivazione. In questo quadro, ho ritenuto doveroso intervenire e l’ho fatto fondando quest’associazione nell’anno 2019. La nostra priorità è stata, appunto, quella di chiedere una riforma dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense che, a nostro avviso, data anche l’emergenza pandemica, poteva essere svolto solo e soltanto “in forma orale”. Siamo contenti che le nostre richieste, portate avanti interloquendo con tutti gli attori coinvolti (Ministero, CNF, i COA maggiormente rappresentativi, etc.), siano state ascoltato dal Ministro Cartabia che – come segnalato – ha preso atto dell’impossibilità di svolgere le prove scritte in sicurezza, disponendo di conseguenza lo svolgimento dell’esame di abilitazione in forma orale.

Che effetto hanno avuto l’emergenza pandemica, economica e sociale sulla categoria da lei rappresentata?

L’emergenza ha avuto effetti devastanti sulla categoria dei praticanti avvocati e, in generale, dei giovani giuristi. Si è acuito ulteriormente il divario tra chi ha la fortuna di avere condizioni socio-economiche che gli consentano di avviarsi agevolmente all’esercizio della professione e chi, invece, deve costruirsi il proprio futuro contando solamente sulle sue forze. Indice di ciò è il continuo abbandono dall’esercizio della professione da parte di giovani avvocati che, per mancanza di lavoro e, dunque, di reddito, non riescono a sostenere le ingenti spese. La speranza è che il PNRR elaborato dal Governo Draghi possa, in una qualche misura, ridare dignità ai giovani neolaureati in giurisprudenza. In tal senso, U.P.A. ha voluto rendersi ancora una volta protagonista, partecipando a incontri istituzionali per la riforma del corso di laurea in giurisprudenza (i veri problemi all’avviamento al lavoro nascono da lì, ovvero da una facoltà ad oggi troppo teorica e senza un taglio pratico), per la riforma dell’accesso in magistratura, per la riforma del sistema di cassa forense, etc. In altri termini, l’associazione che presiedo vuole essere parte attiva, a 360°, dell’auspicabile cambiamento che dovremmo vivere nei prossimi anni.

All’interno dell’agorà politica e mediatica si discute molto di giustizia. Che giudizio ha dell’attuale tentativo di “Riforma Cartabia” e della battaglia per i referendum di Lega e Partito Radicale?

L’argomento è talmente complesso che discuterne in poche battute rischia di comportare una valutazione riduttiva. Ad ogni modo, ritengo che la Riforma Cartabia in ordine alla prescrizione processuale sia improntata al garantire – finalmente – il principio della ragionevole durata del processo, tanto con riguardo agli interessi dello Stato, quanto soprattutto con riguardo all’imputato. Questo è un obiettivo meritorio: avere processi più veloci, ci rende più competitivi e in linea con la media europea. Ovviamente, però, scrivere una riforma è sempre ben diversa dall’attuarla. Per fare ciò occorrerà assumere personale (giudici, cancellieri, funzionari, etc.) e investire quanto più possibile in infrastrutture tecnologiche in modo da telematizzare quanto più possibile sia il processo penale che civile. Senza questo rinnovamento dell’organico giudiziario, la riforma è destinata a fallire. Con riguardo, invece, ai referendum di Lega e Partito Radicale mi limito a dire che pongono temi per lo più giusti, ma con un metodo sbagliato. Tematiche di questa portata devono essere portati all’attenzione del Parlamento e non possono essere ridotti a dei “semplici” quesiti referendari.

Quali sono le principali decisioni politiche che potrebbero giovare al suo settore lavorativo?

Le stesse per cui abbiamo svolto incontro istituzionali negli scorsi mesi:

  • La riforma del corso di laurea in giurisprudenza
  • La riforma dell’accesso alla professione forense e alla magistratura
  • L’assunzione di più personale nel settore giustizia

L’obiettivo dovrebbe essere quello di fornire al giovane laureato in giurisprudenza gli strumenti per essere competitivo nel mondo del lavoro, eliminando la discrasia che si è venuta a creare in questi anni.

Quali sono i progetti per il futuro?

Il progetto per il futuro è continuare sulla strada che abbiamo percorso sin dalla fondazione: dialogare con tutti al fine di ottenere risultati! Noi giovani giuristi abbiamo la responsabilità del nostro futuro e del futuro del nostro paese. Non possiamo permetterci di sprecare le risorse del PNRR. In questo senso U.P.A. continuerà a battersi per la tutela dei diritti e degli interessi dei giovani giuristi, affinché le importanti riforme sopra citate possano venire finalmente attuate.

Intervista all’On. Emanuele Prisco

Abbiamo intervistato l’On. Emanuele Prisco, Deputato di Fratelli d’Italia, al fine di ascoltare la sua analisi politica sull’attuale situazione sociale. Libertà personali, giustizia e futuro del centrodestra sono stati i punti cardine della nostra conversazione.

EMANUELE PRISCO: “IN EUROPA SERVE PIÙ POLITICA E MENO BUROCRAZIA”

Come valuta Fratelli d’Italia l’introduzione del Green Pass obbligatorio per poter condurre una vita sociale effettiva?

Riteniamo sia una restrizione delle libertà personali. Siamo l’unico paese europeo insieme alla Francia che lo introdurrebbe e questo diventa un colpo per economia e turismo in una nazione che fa di questo settore un caposaldo del proprio sviluppo economico. Fermo restando che dobbiamo convincere con dati certi le persone a vaccinarsi.

Il vostro partito registra una crescita di consensi esponenziale e costante. Siete convinti di poter ambire ad essere il primo partito nazionale alle prossime elezioni?

A mio avviso l’importante è che il centrodestra si presenti unito alle elezioni e possa vincere con un progetto chiaro per l’Italia. Le maggioranze eterogenee, come abbiamo visto in questi ultimi due governi, portano solo a compromessi al ribasso e alla Nazione serve volare alto. I sondaggi confermano una crescita di Fratelli d’Italia e l’apprezzamento verso il nostro presidente Giorgia Meloni determinata dalla chiarezza delle nostre posizioni e dalla coerenza dimostrata rispetto agli impegni presi con i cittadini.

Fratelli d’Italia ritiene fondamentale un profondo cambiamento all’interno del nostro sistema giudiziario. Pensate che la strada dei referendum, tracciata da Lega e Partito Radicale, sia una soluzione efficace?

Li sosteniamo quasi tutti. A mio parere sarebbe auspicabile che fosse il Parlamento a fare le riforme ma non può essere una maggioranza con gli afflati giustizialisti del Movimento 5 Stelle e il garantismo di Forza Italia. Dopo quanto emerso sul caso Palamara una riforma soprattutto del sistema elettorale del Csm è necessario. Per questo proponiamo il sorteggio per limitare il potere delle correnti. Ma non dimentichiamo che la stragrande maggioranza dei magistrati sono fuori da queste dinamiche e sono servitori fedeli dello Stato.

Come prospetta il futuro del centrodestra al Parlamento Europeo? C’è bisogno di un avvicinamento tra i gruppi ed i partiti europei che condividono maggiormente ideologie conservatrici?

Perché no. Chi condivide l’idea dei Padri costituenti europei di una confederazione di stati sovrani e non una unione burocratica di sovrastrutture che non rispettano i cittadini e le identità delle singole nazioni è bene che si ritrovi, ma noi vogliamo salvare l’Europa e non affondarla. Più politica e meno burocrazia.

Che risultati si aspetta il suo partito dalla tornata elettorale del prossimo autunno?

Fratelli d’Italia come sempre farà la propria parte per far vincere il centrodestra con lealtà e coerenza come sempre e porteremmo il nostro contributo qualificante di idee e candidati.

All’interno dell’agorà politica e mediatica si discute molto del futuro della coalizione di centrodestra. Ritiene possibile l’avvento e la creazione di un partito unico, magari sulla scia del partito repubblicano americano?

Siamo in Italia non dobbiamo copiare gli altri. Credo che il centrodestra sia più forte se può rappresentare sensibilità varie ma compatibili. L’importante è lavorare con serietà e correttezza perché le coalizioni si reggono soprattutto sul rispetto reciproco.

Intervista all’On. Marco Osnato

Abbiamo intervistato l’On. Marco Osnato, dal 2018 è Deputato di Fratelli d’Italia e Capogruppo in Commissione Finanze, oltre ad essere membro e segretario della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. Aver conversato con lui ci ha permesso di scoprire dettagli importanti per il futuro del suo partito, in Italia come in Europa.

OSNATO: “PUNTIAMO SU UN FORTE PROGETTO DI CONSERVATORISMO ED UNITÀ IN EUROPA”

Come valuta Fratelli d’Italia l’introduzione del Green Pass obbligatorio per poter condurre una vita sociale effettiva?

Siamo stati tra i primi a chiedere un Green Pass nei mesi scorsi, per aumentare le libertà e favorire la ripresa del turismo. Strumento però che doveva essere strutturato in maniera completamente differente rispetto a come definito ed attuato ora. Queste modalità non ci trovano certo favorevoli.

Il vostro partito registra una crescita di consensi esponenziale e costante. Siete convinti di poter ambire ad essere il primo partito nazionale alle prossime elezioni?

Non facciamo politica per ottenere una medaglia, preferiamo lottare per mostrare i nostri valori ed ottenerne condivisione. Se ciò ci porterà a diventare il primo partito nazionale ben venga, altrimenti saremo comunque fieri del lavoro svolto.

Fratelli d’Italia ritiene fondamentale un profondo cambiamento all’interno del nostro sistema giudiziario. Pensate che la strada dei referendum, tracciata da Lega e Partito Radicale, sia una soluzione efficace?

Pensiamo che sia necessaria una profonda riforma del nostro sistema giudiziario. Approviamo la battaglia della Lega e del Partito Radicale sui referendum, appoggiandone però solo 4 dei 6. Infatti, crediamo che la Legge Severino vada cambiata ma non completamente cancellata. Anche la carcerazione preventiva non può essere completamente accantonata.

Come prospetta il futuro del centrodestra al Parlamento Europeo? C’è bisogno di un avvicinamento tra i gruppi ed i partiti europei che condividono maggiormente ideologie conservatrici?

Stiamo lavorando con la nostra presidente dell’ECR Giorgia Meloni proprio per questo. È questa la nostra prospettiva, chi si sente di seguire questo percorso con noi è ben accetto.

Che risultati si aspetta il suo partito dalla tornata elettorale del prossimo autunno?

Un grande risultato. Riprenderemo la guida di molte città italiane, soprattutto puntiamo a conquistare Napoli come centrodestra per la prima volta e ad affermarci in maniera netta a Torino.

All’interno dell’agorà politica e mediatica si discute molto del futuro della coalizione di centrodestra. Ritiene possibile l’avvento e la creazione di un partito unico, magari sulla scia del partito repubblicano americano?

Non escludo mai nessuna possibilità per il futuro. Al momento però non credo sia iniziativa prioritaria ed è comunque una strada complessa da ottenere. Penso che le diversità di partito vi stiano dando maggiore possibilità di raggiungimento di consenso e condivisione.

Intervista On. Domenico Furgiuele

Abbiamo intervistato l’On. Domenico Furgiuele, Deputato calabrese della Lega, per scoprire le prospettive del suo partito sul panorama territoriale e nazionale. L’orgoglio per le radici e per le identità, insieme alle ambizioni di costruzione di un’Europa dei Popoli, sono la base su cui innalzare i progetti politici del futuro

ON. DOMENICO FURGIUELE: “CON LA LEGA AL GOVERNO LOTTA ASSICURATA AD IMPOSIZIONI DI STAMPO SOVIETICO. GRANDE PARTITO REPUBBLICANO? BISOGNA CREDERCI, SARÀ UN CAMBIAMENTO IRREVERSIBILE A CUI TUTTI DOVRANNO ADEGUARSI

Come procede la raccolta firme per i referendum sulla giustizia?

Molte bene, i numeri sono alti, oltre le nostre aspettative, credo che l’obiettivo delle 500.000 firme per quesito sia vicino. Noto infatti una mobilitazione e un interesse che vanno oltre i confini politici dei soggetti promotori, segno che abbiamo risvegliato la coscienza civile del paese che sonnecchiava in una sorta di letargo indotto dalla cultura giustizialista e manettara degli ultimi decenni. È come se la Lega, insieme ai Radicali, avesse incoraggiato l’espressione del dissenso generalizzato, ma fino a qualche tempo fa sottotraccia, nei confronti delle tante, troppe storture giudiziarie che hanno reso la Patria del diritto una culla del rovescio. Troppi errori, tempi di durata di procedimenti e processi intollerabili per una democrazia occidentale, nessun filtro a certe pratiche che sanno di arbitrio. La giustizia va riformata con rigore e determinazione. I tempi sono maturi e il prestigio dell’ordine giudiziario è sceso a livelli imbarazzanti, basti leggere il caso Palamara che fotografa bene il degrado insito in molte istituzioni giudiziarie. La riforma che arriverà dai referendum sarà a tutela dei cittadini, del giusto processo ma anche a tutela della stragrande maggioranza dei magistrati che opera in silenzio e con sacrificio.

È possibile trasmettere ai cittadini il bisogno di una battaglia per una giustizia giusta,  che superi gli steccati ideologici e le rispettive provenienze politiche?

La partecipazione che stiamo registrando ai nostri gazebo è sintomo di una voglia trasversale dei cittadini di cambiare le tante cose che non vanno nel sistema giudiziario italiano. Le adesioni che si stanno avendo dimostrano plasticamente che quella per la giustizia è una battaglia di civiltà e sulla civiltà la convergenza non può che essere larga.

In Calabria si rinnoverà il Consiglio Regionale, nella tornata amministrativa autunnale. Cosa si aspetta la Lega da queste elezioni?

Un grande risultato a due cifre. Ce lo meritiamo dopo i sacrifici profusi In questo terribile periodo. La perdita di Jole Santelli ci ha sconvolti e gettati nello sconforto più totale facendoci sentire orfani di una figura che in pochissimo tempo ha costretto il governo nazionale a tenere nella debita considerazione la nostra terra. In questo solco si è successivamente innestata l’opera di Nino Spirlì, e quindi dell’intera Lega Calabria, che il nostro governatore ha sempre consultato e reso partecipe delle scelte più delicate, soprattutto quelle che hanno riguardato la gestione della pandemia in una terra che si trova a dover fronteggiare i disastri di un sistema sanitario da terzo mondo. La Lega ha tenuto nel momento peggiore della storia calabrese la barra del governo regionale dritta. Credo che ciò sarà riconosciuto dai cittadini cui abbiamo reso un’opera che, magari non sarà stata appariscente, ma si è distinta per maturità.

Ritiene che il Green Pass obbligatorio possa essere uno strumento lesivo delle libertà individuali dei cittadini, oltre ad essere dannoso per l’economia nazionale?

Mi chiedo che senso abbia l’obbligatorietà di un assurdo passaporto per vivere la vita sociale, perché questo è il Green Pass, senza che il tutto sia supportato dall’ obbligo vaccinale. Una follia di stampo sovietico, che mi fa rabbrividire, come tutto quello che svilisce l’impianto delle libertà costituzionali. Abbiamo sostenuto e sosteniamo il governo Draghi perché per il suo tramite vogliamo ossigenare il paese di quella libertà che il governo Conte gli aveva tolto con provvedimenti eccessivamente limitativi e depressivi soprattutto per la libera impresa. Il Green Pass è indubbiamente un ritorno al passato Contiano. Esso puzza di controllo, di illiberalità, di un passato che non vogliamo più vivere. L’Italia con la Lega al governo non sarà mai una versione aggiornata della DDR. Ci opporremo con fermezza ad ogni tentativo di ritorno al buio, questo è giusto che si sappia. A noi gli stati di polizia non piacciono, anche perché nuocciono all’economia e allo spirito della Costituzione repubblicana. Noi vogliamo che Draghi continui a fare Draghi, non l’imitatore di Erich Honecker della Germania dell’est.

Quali sono le proposte della Lega per superare la crisi economica e sociale attuale?

Iniettare le risorse comunitarie nella carne rinsecchita del sistema Paese, in maniera omogenea, evitando discriminazioni. Il Sud in questa partita decisiva per il futuro del paese  deve giocare un ruolo importante anche perché sia il nord che il resto d’Europa si sono resi conto che non potrà esserci sviluppo vero se la Calabria, la Campania, il Molise, la Basilicata, la Puglia la Sicilia non si risollevano. In questo senso, il progetto su cui bisogna fare perno, come ripeto da anni, è il ponte sullo stretto. Si tratta dell’unica vera grande epocale opera continentale, si tratta di un cantiere che da solo sarebbe capace di mettere seriamente in moto l’economia di un’intera nazione, e anche oltre. Anche in questo ambito ci sono tutte le condizioni per procedere in una direzione virtuosa  che potrebbe significare ricchezza lavoro sviluppo.

In che modo valuta e prospetta il futuro della coalizione di centrodestra? Sarà possibile la creazione di un partito unico, magari sulla scia del Partito Repubblicano Americano?

Mi piacerebbe un partito della Patria, ispirato al più sano conservatorismo di matrice continentale, capace di guardare all’Europa come la Comunità delle patrie, e non come una babele di burocrati che succhiano sangue e sovranità agli Stati identitari. Già De Gaulle immaginava un progetto simile, peccato che la tecnocrazia imperante abbia imposto una costruzione senza valori. Un grande partito repubblicano sicuramente potrebbe contribuire alla costruzione di un’Europa migliore rispettosa delle peculiarità di ogni Nazione, ma non dimentichiamo che l’Italia è un paese con tante, forse troppe sensibilità che ancora impediscono la realizzazione di un soggetto unico liberale e repubblicano. Reputo, tuttavia, il dialogo in corso tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi molto importante ai fini di un’azione politica  più coesa. Bisogna crederci, perché se questa volta andrà bene, il processo sarà irreversibile e anche gli altri dovranno adeguarsi.

Infuria contro il morire della luce (D. Thomas)