Per gli esperti Omicron è poco più che influenza. Ma noi siamo già pronti a richiudere tutto

Ripreso da “Il Primato Nazionale”



L’arrivo della variante Omicron ha nuovamente condizionato (in peggio) il dibattito interno ad opinione pubblica, istituzioni e popolazione italiana. Il consueto mix di ansia, preoccupazione e negatività a cui siamo ormai abituati ha quasi riprodotto il terrore sociale che credevamo terminato dopo la prima ondata pandemica di inizio 2020.

Arriva Omicron e il governo fa retromarcia

Infatti, con l’arrivo del tanto acclamato vaccino, la fiducia negli esperti e la nascita di nuove risorse sanitarie e politiche – leggasi governo Draghi – ci era stato assicurato l’imminente superamento del problema pandemico. Giunti a quasi due anni dall’arrivo delle prime restrizioni, la nazione italiana sembra aver approcciato, con Omicron, il percorso d’uscita in retromarcia, abituandosi nuovamente all’inesistente necessità di limitare le proprie abitudini sociali. Nuovi lockdown di fatto e chiusure delle attività economiche, già falcidiate da inflazione e crisi, non sembrano più spauracchio da agitare per invogliare il popolo alla vaccinazione ma un’imminente scelta. Pertanto, riteniamo doveroso denunciare l’assurdità di tale indirizzo politico, che avveratosi totalmente porterebbe al fallimento di altre migliaia di attività imprenditoriali, comportando un netto aumento della disoccupazione.

Cosa dicono in realtà gli esperti

In primis, potrebbe rivelarsi utile proprio l’ascolto dei tanto acclamati esperti, che hanno giudicato la variante Omicron come altamente contagiosa ma, fortunatamente, poco deleteria per chi ne viene infettato. Ultimo in ordine cronologico a rassicurare gli osservatori è stato il Prof. Matteo Bassetti, che ha denunciato l’inutilità di nuove restrizioni dato che il Covid starebbe assumendo una forma endemica, dove la quasi totalità della popolazione viene infettata senza complicanze di salute per larga maggioranza di essa.

Un altro baratro restrittivo    

Una possibilità che dovrebbe ulteriormente invogliare i nostri politici a dispensare calma e serenità nella popolazione, piuttosto che il consueto clima di disprezzo ed astio nei riguardi della percentuale minima di individui che ha scelto di non vaccinarsi. Tuttavia, le aspettative non appaiono rassicuranti ed i prossimi mesi potrebbero riportarci in un baratro restrittivo, che rischia di essere accettato con dannosa leggerezza da troppi cittadini italiani.

Tommaso Alessandro De Filippo

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