Intervista all’On. Ettore Rosato

ON. ETTORE ROSATO: “PRONTI A DAR BATTAGLIA PER ABROGARE IL REDDITO DI CITTADINANZA. I REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA HANNO APERTO UN DIBATTITO, SI ARRIVI ORA AD UNA RIFORMA CONDIVISA E FINALMENTE GARANTISTA”

Abbiamo intervistato l’On. Ettore Rosato, politico di lungo corso, esperto di dinamiche parlamentari. Ad oggi, è Deputato di Italia Viva e Vicepresidente della Camera. È stato un dialogo prezioso e costruttivo, dato che l’ascolto di analisi e prospettive derivanti da figure d’esperienza è fonte di formazione politica e culturale, soprattutto per le nuove generazioni. Inoltre, condividiamo pienamente la linea tracciata da Rosato sulla necessità prioritaria di abrogare una misura dannosa e vergognosa come il Reddito di Cittadinanza, così come di basare la rivoluzione giudiziaria italiana sul garantismo.

Si parla spesso della distanza ideologica e fattuale dei giovani dall’agorà pubblica e politica. Quanto è complesso, al giorno d’oggi, avvicinare le nuove generazioni al suo mondo? 

Io credo che in realtà i ragazzi siano più interessati all’attualità e alla vita politica del Paese di quanto si creda. Alla scuola di formazione che abbiamo fatto a Ponte di Legno agli inizi di settembre ho visto 400 ragazze e ragazzi, anche giovanissimi, impegnati e curiosi, desiderosi di imparare e dire la loro anche in politica. Bisogna saper trovare lo spazio per dare loro questa possibilità.

Come valuta l’estensione del Green Pass e l’eventuale introduzione dell’obbligo vaccinale? Possono rivelarsi strumenti efficaci, al fine di contrastare la pandemia? 

Dalla pandemia non si esce se non con il vaccino. Rendere il Green Pass obbligatorio per treni, aerei, università e ristoranti ha comunque avuto da una parte il merito di convincere gli indecisi a sottoporsi alla vaccinazione e dall’altra si è dimostrato utile per proteggere i più fragili, quelli che per motivi di salute il vaccino non lo possono fare. Io da tempo sostengo comunque la necessità di introdurre l’obbligo vaccinale, del resto è evidente che i vaccini hanno debellato malattie per le quali fino a qualche anno fa si moriva. Oggi in Italia di vaccinazioni obbligatorie ne abbiamo già dieci, da quella per il morbillo a quella contro la pertosse, dovremmo aggiungere l’undicesima per sconfiggere il Covid. 

Il governo sta progettando adeguatamente il rientro in presenza negli istituti scolastici? 

Questi sono stati due anni difficili per i nostri ragazzi. La didattica a distanza, diciamocelo chiaramente, non ha funzionato nonostante l’impegno di tanti insegnanti e tante famiglie  che hanno provato a reinventare il modo di insegnare sfruttando le nuove tecnologie. Se oggi gli studenti possono tornare in aula, ritrovare anche la loro socialità, è anche grazie alle misure adottate dal Governo, dall’estensione del green pass obbligatorio al personale scolastico allo stanziamento di 350 milioni per l’acquisto di materiali per il contrasto alla diffusione del Covid nelle scuole. Ma il dato che sorprende è l’alto numero di ragazzi che hanno scelto di vaccinarsi per tornare alla loro quotidianità, non solo in classe. Ora ci vuole l’impegno di tutti, il rispetto delle regole per garantire che l’anno scolastico riparta in presenza senza interruzioni.

Matteo Renzi ha lanciato la proposta di raccogliere le firme per abrogare il reddito di cittadinanza, nel 2022. Siete pronti a combattere la battaglia con tutte le forze politiche che lo vorranno, al di là degli schieramenti partitici? 

Siamo prontissimi perché siamo convinti che il reddito di cittadinanza sia uno strumento sbagliato, e in questi giorni la conferma di quanto sosteniamo è arrivata anche dall’OCSE. Non incentiva al lavoro, è servito solo alla campagna elettorale dei 5stelle. Detto questo è evidente che dobbiamo aiutare chi non ce la fa, ma con strumenti adeguati e anche nella lotta alla povertà il reddito di cittadinanza ha lasciato fuori molte persone. Non abbiamo preclusioni su chi vorrà fare questa battaglia accanto a noi: la Lega oggi lo contesta ma lo aveva votato; se ha cambiato idea e vuole lavorare insieme a noi per il referendum ben venga. 

Come prospettate la partita politica dell’elezione del prossimo Capo dello Stato? La scelta del profilo adeguato dovrà essere condivisa con tutto il centrodestra? 

Credo sia ancora prematuro parlare delle elezioni del prossimo Presidente della Repubblica. Lo dico per esperienza, è un passaggio politico il cui esito non si può certo prevedere mesi prima. Dovrà essere una scelta condivisa, anche perché i numeri dell’Assemblea non consentono prove muscolari di uno schieramento o dell’altro e soprattutto perché con l’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi abbiamo inaugurato una stagione nuova di collaborazione di unità nazionale che penso potrà avere i suoi effetti anche su questa elezione.

La battaglia per i 6 referendum sulla giustizia sta vedendo anche il vostro appoggio. Credete possa riuscire a scardinare il marcio presente in parte della magistratura?

La giustizia per anni è stata terreno di scontro ideologico tra destra e sinistra. Questo ha impedito una valutazione chiara dei punti che sarebbero stati utili per riformare il sistema. I referendum sulla giustizia hanno il merito di aver aperto un vero dibattito. Sono ottimista che dopo vent’anni di scontro politico senza esclusione di colpi e l’era Bonafede che ha umiliato la nostra Carta costituzionale con una visione giustizialista del sistema, si possa finalmente scrivere una riforma condivisa.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

In questo momento la mia priorità è lavorare per superare le emergenze del Paese e poter realizzare tutti gli obiettivi  che ci siamo impegnati a raggiungere con il PNRR

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