PAOLO CIRINO POMICINO: “LA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE È IN CRISI PROFONDA. TRENTA LUNGHI ANNI SENZA CULTURA POLITICA HANNO PRODOTTO UN DESERTO DELLA CLASSE DIRIGENTE.”
Abbiamo intervistato Paolo Cirino Pomicino, uomo di spicco della Prima Repubblica e già ministro del Bilancio e della Funzione Pubblica, oltre che Deputato ed Eurodeputato. Ad oggi, è ospite di alcuni come commentatore in alcuni Talk Show televisivi. La sua ultima pubblicazione “La Repubblica della Giovani Marmotte” risale al 2015 ed ha avuto il merito di anticipare numerosi scenari e declini politici previsti dall’ex ministro. Pertanto, aver avuto possibilità di conversare con lui è stato per noi importante e fonte di grande interesse
Come valuta l’estensione del Green Pass e l’eventuale introduzione dell’obbligo vaccinale? Possono rivelarsi soluzioni efficaci, al fine di contrastare la pandemia?
Assolutamente si. Il Green Pass è uno strumento di libertà per la stragrande maggioranza degli italiani le cui libertà non sembrano stiano a cuore ad alcune forze politiche. La libertà di non vaccinarsi non può non coesistere con la libertà di chi si è vaccinato di muoversi in sicurezza. Riterrei saggio l’obbligo vaccinale in un paese come il nostro che già oggi ha l’obbligo per dieci vaccini se la memoria non mi tradisce.
Ritiene che la battaglia per i 6 referendum sulla giustizia possa aiutare a scardinare il marcio presente in parte della magistratura?
Credo di sì vista la parzialità della buona riforma Cartabia.
Può esprimerci una sua considerazione politica sull’attuale governo e sullo scenario partitico nazionale?
Siamo nel pieno di una crisi profonda della nostra democrazia parlamentare perché da tre anni le Camere affidano il governo a personaggi, ignoti o autorevoli, non parlamentari con un’anomalia che non ha precedenti in nessuna democrazia parlamentare del mondo.
A distanza di anni dall’uscita del suo ultimo testo, “La Repubblica delle giovani marmotte”, crede si siano confermate le sue previsioni?
Confermate ed aggravate. Stiamo andando di corsa sotto una dittatura dei mercati finanziari nel mentre la ricchezza di pochi continua ad aumentare.
Da esperto conoscitore dell’ambito parlamentare ha assistito a più di un elezione del Capo dello Stato. Pertanto, che colpi di scena possiamo attenderci da quella del 2022?
Ogni scelta sarà possibile. L’unica cosa certa che il nuovo presidente sarà sempre un uomo della prima repubblica. Trent’anni trascorsi senza più alcuna cultura politica hanno prodotto un deserto della classe dirigente
Da esponente di spicco di un partito scioltosi con lo scandalo di Tangentopoli, ritiene che si debbano rivalutare figure e modalità politiche dell’epoca? Soprattutto oggi che la magistratura ha perso la sua immagine di purezza, dinanzi all’opinione pubblica?
Ho già spiegato in diversi libri il grumo di interessi che alimentò un gruppo di procuratori della repubblica che mise alla gogna i vincitori della storia lasciando il passo agli sconfitti con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Quei procuratori sono poi stati premiati con elezione a parlamentari ed a membri del governo.
Quali sono i suoi prossimi progetti lavorativi?
Vivere sempre con passione e generosità nella speranza che il buon Dio mi conservi forza e lucidità. Primum vivere, deinde philosophari.