Intervista al Sen. MASSIMO MALLEGNI

MALLEGNI: “CRESCITA E SEMPLIFICAZIONI SONO ALLA BASE DELLA RIFORMA DEL FISCO CHE VOGLIAMO”

Abbiamo intervistato il Senatore Massimo Mallegni, esponente di spicco di Forza Italia ed importante volto della nostra agorà politica. Pertanto, la sua prospettiva su giustizia, riforma del fisco e futuro del centrodestra è per noi formativa e meritevole di ampio ascolto.

Come valuta Forza Italia l’introduzione del Green Pass obbligatorio per condurre una vita sociale effettiva?

Parto dal presupposto che non vaccinarsi è criminale, come già ho ribadito molte volte. Esimersi dalla vaccinazione significa non tenere alla propria salute e nemmeno a quella degli altri, è un gesto egoistico che Forza Italia condanna senza se e senza ma. Per quanto riguarda il Green Pass nello specifico, è semplicemente lo strumento per capire chi ha assolto il compito vaccinale e chi no. Poteva essere fatto diversamente? Possibile, ma la situazione che stiamo vivendo ci impone come priorità la salvaguardia della salute e dell’economia e l’unica arma che abbiamo è il vaccino. Dobbiamo quindi portare avanti la soluzione “Green Pass” per rendere i luoghi sicuri e le aziende covid free, in modo da poter risollevare anche economicamente il paese.

Pensa che la battaglia dei referendum sulla giustizia di Lega e Partito Radicale (combattuta anche dal suo partito) possa realmente scardinare il marcio presente all’interno della magistratura?

Forza Italia combatte la battaglia per la riforma della giustizia dal 1994, per questo abbiamo appoggiato gli altri partiti e siamo anche noi in prima linea sulla questione. Noi combattiamo per dare giustizia agli imputati, per garantire un processo che sia breve – anzi brevissimo – e ovviamente giusto. Bisogna equiparare la difesa all’accusa, bisogna mettere le persone nelle condizioni per poter andare di fronte a un tribunale e avere la certezza di essere giudicati con trasparenza. Io sono l’esempio vivente che una giustizia giusta serve e credo in essa, come credo che  abbia bisogno di un’urgente riforma che metta al primo posta appunto l’accorciamento dei processi. Questa volta ci proviamo veramente, insieme a tutto il centrodestra, e sono sicuro che porteremo a casa un grande risultato.

Che risultati si aspetta Forza Italia nella prossima tornata autunnale di elezioni amministrative?

Come si può ben riscontrare Forza Italia negli ultimi mesi è cresciuta tantissimo e questo grazie solo al nostro costante impegno. Abbiamo capito che l’unico modo per fare politica è quello di essere presenti sui territori: “sempre più vicino a voi” è infatti lo slogan del Toscana Tour di Forza Italia che mi ha visto e mi vedrà impegnato nella corsa in tutti quei comuni che andranno al voto nei prossimi mesi. Lo scopo del tour è proprio quello di incontrare lavoratori, imprenditori, simpatizzanti e tutti coloro che hanno voglia di ascoltarci e di raccontarci le problematiche quotidiane; motivo per cui abbiamo iniziato il tour a luglio e non in periodo di elezioni. A noi non interessa una croce alle urne, ma stiamo dimostrando che Forza Italia c’è sempre e che non lascia indietro nessuno. Per quanto riguarda le prossime amministrative siamo aperti al confronto con il centrodestra, non ci interessa piantare bandierine di partito ma auspichiamo alla scelta di candidati sindaco forti ma soprattutto corretti e professionali. All’interno di Forza Italia il requisito unico che ho messo per tutti coloro che vorranno andare ad amministrare è quello di avere un lavoro, un’esperienza in consiglio comunale o simile: troppo facile cercare lavoro nella politica. Quello che non vogliamo, assolutamente, sono persone alla ricerca di un mestiere: pretendiamo amministratori competenti e che siano pronti a sacrificare parte della loro vita privata e quotidiana in nome di una politica giusta e vicina ai bisogni reali dei cittadini. Questo è il risultato che vogliamo e per il quale stiamo lavorando senza sosta.

Sarà possibile in futuro la costruzione di un grande partito repubblicano del centrodestra? Magari sulla scia di quello americano?

Premetto che noi crediamo molto nelle assemblee che partono dal basso e nell’essere sempre e comunque a contatto con le persone, diffidando da chi preferisce fare politica guardando dalle finestre dei palazzi. Questa per noi è la direzione giusta e quella che vogliamo perseguire, motivo per cui siamo assolutamente contrari all’idea della federazione di partiti.
Diverso il discorso del “partito unico”, sul quale siamo disposti a ragionare: alla fine è l’idea che ebbe già molto tempo fa il nostro leader Berlusconi che, attraverso La Casa della Libertà e poi  Alleanza Nazionale, cercò la creazione di un partito che unisse tutto il centrodestra. Ciò a cui auspica  Forza Italia è infatti il coinvolgimento di sempre più persone e imprese in quella che è la nostra grande famiglia, dove ognuno è libero di dire la propria opinione e anche di scontrarsi ma sempre con l’obiettivo costruttivo di una comunità politica moderata, ma determinata a produrre una rivoluzione liberale, riformista, cristiana, europeista ma soprattutto garantista. La sfida che dobbiamo raccogliere non è quella di incollare vari pezzi di diversa fattura, colore o materiale e in questa ottica potremmo dire sì al Partito Unico alla condizione che venga formato tra realtà omogenee, storie simili e tradizioni consolidate.

Che proposte economiche e sociali ha Forza Italia per uscire dall’attuale emergenza popolare?

Sicuramente in un momento così difficile come quello che stiamo affrontando e dal quale non riusciamo ad uscire le priorità sono le azioni in campo sanitario ed economico. Dobbiamo agire là dove un Pd sordo da troppo tempo ha trascurato situazioni che ora come ora aggravano ancora di più questa emergenza. Per la questione sanitaria dobbiamo ringraziare il nuovo Governo Draghi, che ha accolto le nostre proposte sulla campagna vaccinale che – nonostante le tensioni – sta procedendo a un ritmo soddisfacente e che ci fa ben sperare. A livello economico dobbiamo tutelare le aziende, gli imprenditori e di conseguenza i lavoratori. Non è possibile andare avanti con i sussidi che il Governo Conte ha elargito, con la conseguenza che gli italiani hanno preferito sedersi sul divano che darsi da fare. Stop all’assistenzialismo e aiutiamo le imprese: dobbiamo mettere queste nelle condizioni che possano restare in piedi e creare e mantenere quindi forza lavoro. Allo stesso modo non possiamo accettare un aumento delle tasse: noi di Forza Italia siamo in prima linea anche su questo, battendoci per diminuire il cuneo fiscale. “Meno tasse, più crescita”: così ci impegniamo a dare respiro agli imprenditori, non possiamo essere il paese europeo che chiede alle industrie di pagare più tasse e poi stupirci se esse non riescono a soddisfare i propri lavoratori con stipendi degni.

In cosa consistono i punti cardini della vostra proposta di un fisco più giusto?

Gli obiettivi principali della riforma del fisco che Forza Italia propone sono sicuramente la crescita e la semplificazione. Ciò si traduce nell’alleggerimento dell’IRPEF per tutti, nell’ampliamento della “no tax area” per tutti fino a 12000 euro e nella “flat tax” per gli autonomi. Allo stesso tempo bisogna eliminare l’IRAP, meglio nota come “imposta rapina”, e concretizzare altre misure come la rateizzazione opzionale delle imposte dirette, gli incentivi per la transizione ecologica per le imprese, la re-introduzione del regime opzionale IRI e la semplificazione IRES.
Stiamo lavorando senza freno a tutto ciò e lo facciamo solo ed esclusivamente per ridare dignità ai lavoratori, crediamo che sia la via giusta e infatti siamo felici di dire che qualche risultato lo abbiamo già ottenuto. Grazie al nostro impegno infatti abbiamo introdotto il fisco per la crescita e non per la redistribuzione, la riduzione e la semplificazione delle aliquote, l’eliminazione della “tax area” e la difesa del regime forfettario delle P.IVA

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